E’ morto Chavez, il Venezuela nell’incertezza
05 Marzo 2013
Il presidente venezuelano Hugo Chavez è morto, aveva 58 anni. Il comandante militare che si era trasformato in un leader politico populista e che aveva usato le ricchezze petrolifere del suo Paese per esportare in Sud America il modello della "rivoluzione bolivarista", è stato colpito da una infezione seguita al peggiorare delle sua situazione di salute, era ammalato da qualche anno di cancro.
La morte di Chavez lascia il Venezuela nell’incertezza e il vice presidente Maduro, anche lui dell’apparato del partito, ha subito accusato gli americani di aver provocato l’infezione che è costata la vita al caudillo ("è stato infettato dai nemici imperialisti"); due membri dell’ambasciata americana sono stati espulsi, l’esercito è in allerta.
Chavez ha guidato per 14 anni il Venezuela come un uomo solo al comando, mettendo la mordacchia ai media, controllando il sistema giudiziario e modificando gli assetti costituzionali, dando vita a una rodomontesca politica antiamericana. Adesso, le prossime elezioni dovrebbero tenersi entro un mese. Maduro, il vicepresidente e favorito alla prosecuzione del regime bolivarista, fa sapere che nelle prossime ore il governo del Paese annuncerà quali saranno i prossimi passi.
Il Venezuela post-Chavez è un Paese dove – al netto delle misure antipovertà che l’uomo forte ha finanziato con la ‘riappropriazione’ dell’oro nero (e per alimentare il suo culto della personalità) – il tasso di omicidi per le strade è tra i più alti al mondo e l’economia non è decollata (l’inflazione sì), frustrando le attese di quel mondo liberale al quale per troppo tempo è stato impedito di intraprendere e governare.