E’ morto Kim Jong-il, dittatore della Corea del Nord
19 Dicembre 2011
di Andrea Doria
Il regime di Pyongyang ha aspettato quasi quarantotto ore per dare la notizia. Kim Jong-il, il dittatore nord coreano è morto all’età di 69 anni durante un viaggio in treno. L’agenzia di stampa centrale coreana, la Kcna, ha diramato la notizia della morte del dittatore il quale sarebbe stato colpito fatalmente da un attacco al cuore.
Lo scorso Agosto 2008 Kim Jong-il, definito anche il “caro leader”, era sopravvissuto a un ictus, dal quale però sembrava essersi ripreso. Benché durante le sue ultime apparizioni pubbliche Kim Jong-il apparisse in decente stato, da tempo il dittatore preparava il passaggio di potere al suo terzogenito Kim Jong-un.
La successione nei confronti di quest’ultimo sarebbe avvalorata dal proclamo fatto proprio in queste ore dalla Kcna, la quale avrebbe invitato “tutti i membri del Partito dei lavoratori, i militari e la popolazione a seguire fedelmente l’autorità del compagno Kim Jong-un.
Quest’ultimo, ha reso noto sempre la Kcna, avrebbe decretato lo stato di massima allerta delle sue forze armate. Il probabile successore alla guida della Corea del Nord sarà il cerimoniere ai funerali del padre, che si terranno a Pyongyang il 28 dicembre.
Il “caro leader” che lascia il regno eremita sull’orlo della rovina economica, con una drammatica necessità di aiuti alimentari dall’estero (solo pochi anni fa il Nord Corea ha vissuto un periodo di carestia), era alla guida di una delle forze armate più numerose al mondo (più di un milione di uomini in arme) e suscitando i timori internazionali per il programma nucleare che sta sviluppando.
Piccolo di statura, era alto appena 1,60 m, sempre con grandi occhiali da vista e divisa kaki, Kim Jong-Il era considerato come una specie di divinità da 23 milioni di nordcoreani che celebravano una festa nazionale il giorno del suo compleanno, il 16 febbraio. Veniva definito dalla propaganda di regime un rivoluzionario, “un genio della letteratura, delle arti e della strategia militare”.
Negozi chiusi, bandiere a mezz’asta e gli abitanti di Pyongyang che scoppiano in lacrime all’annuncio della morte del ‘caro leader’ nordcoreano Kim Jong-il. Gruppi di persone si riuniscono spontaneamente davanti ai ritratti del leader scomparso, riferisce il quotidiano cinese Global Times, aggiungendo che le attivita’ di canto e danza sono vietate fino al 29 dicembre durante il lutto nazionale. Le strade del quartiere dove si trova il corpo di Kim sono state bloccate al traffico.
Le reazioni alla morte del dittatore nordcoreano non si sono fatte attendere, soprattutto da parte delle nazioni limitrofe, Sud Corea in testa. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha chiesto ai connazionali di mantenere la calma e di continuare a svolgere le normali attività, senza farsi sconvolgere dalla notizia della morte del leader nordcoreano Kim Jong Il. Citando l’ufficio della presidenza, lo riferisce l’agenzia Yonhap, precisando che si tratta di un comunicato emesso al termine della riunione di emergenza del Consiglio per la Sicurezza nazionale.
In Giappone, il premier Yoshihiko Noda, secondo i media nipponici, ha disposto di tenere contatti “serratì” con Usa, Cina e Corea del Sud sulla vicenda, oltre che ad avviare ogni preparativo “per fronteggiare” gli scenari possibili.
Il presidente americano Barack Obama è stato informato che il presidente nordcoreano Kim Jong-il è morto e il governo Usa sta monitorando la situazione. Lo ha reso noto la Casa Bianca. I funzionari americani sono in stretto contatto con gli alleati della Corea del Sud e del Giappone, ha aggiunto la Casa Bianca. “Noi rimaniamo impegnati alla stabilità della penisola coreana e alla libertà e sicurezza dei nostri alleati”, ha detto il portavoce Jay Carney in un comunicato.
Anche il governo di Mosca interviene sulla faccenda con il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov: “La Russia auspica che la morte del leader nordcoreano Kim Jong Il non si ripercuoterà sulle relazioni amichevoli fra Mosca e Pyongyang”.
Quanto alla Cina, l’ultimo vero alleato Pyongyang, non si va oltre alla condoglianze pubbliche. “Siamo scioccati di sapere – ha detto il portavoce del ministero degli esteri – che il leader della Corea del Nord e compagno Kim Jong-Il è mancato ed esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la sua scomparsa a tutto il popolo della Corea del Nord”.