“E’ necessario fare sistema per rilanciare l’economia e lo sviluppo”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

“E’ necessario fare sistema per rilanciare l’economia e lo sviluppo”

12 Dicembre 2011

Un terzo mandato “diverso”, fin dalle sue prime fasi. Michele Iorio, confermato per altri cinque anni alla guida della Regione Molise, ha fatto capire già dalle prime battute di questa X Legislatura che non vuole incorrere di nuovo in alcuni errori di valutazione commessi nel passato. “Corresponsabilità” e “dialogo” sono le parole all’insegna delle quali si svilupperà l’azione politica della sua Giunta negli anni a venire. Una squadra snella, composta di soli sei assessori, che lascerà sempre le porte aperte ai contributi dell’opposizione. Soprattutto per cercare di vincere la battaglia più difficile: abbattere i costi della politica. Il governatore ha fatto il punto della situazione in un’intervista a "L’Occidentale Molise".

Presidente, in occasione della prima seduta del Consiglio regionale, lei ha fatto un appello alla “corresponsabilità”. Nei fatti si tratta di un’apertura al dialogo con l’opposizione, che effetti spera potrà avere?

«Innanzitutto va detto che in una democrazia matura, finita la campagna elettorale, gli animi si placano, i toni si abbassano e ci si confronta, vincitori e vinti, su un piano di reciproco rispetto e sull’operare concretamente per il bene comune. Questo vale a maggior ragione oggi, con un quadro politico nazionale completamente innovato e mutato rispetto anche alle scorse elezioni regionali. Una mutazione dovuta ad un senso di responsabilità collettiva chiesta e quindi data dalla stragrande maggioranza della classe politica italiana per il bene del Paese. Un Paese che si trova alle prese con una crisi di straordinaria portata insieme all’Europa e all’America. Il Molise non può e non deve fare eccezione nella consapevolezza del momento che sta affrontando. Ho chiesto all’opposizione disponibilità ad un concreto e fattivo dialogo e confronto, nel rispetto dei ruoli, sui principali temi sul tappeto. Ho ricevuto riscontri, almeno in termini di dichiarazioni, positive. Spero che nell’immediato futuro queste disponibilità si trasformino in concretezza. Penso ad esempio a cosa vogliamo e dobbiamo fare sul terreno della riduzione dei costi della politica».

A proposito di quest’ultimo punto, lei ha inaugurato un nuovo corso di lotta ai costi della politica, dove intende arrivare?

«Dobbiamo arrivare ad avere un’amministrazione snella, efficace ed efficiente nelle prestazioni dei servizi e che abbia costi giusti. Chiaramente il primo esempio lo deve dare la politica. Abbiamo eliminato le auto di rappresentanza e introdotto quelle di servizio per i soli impegni legati all’incarico ricoperto. Elimineremo i vitalizi ai Consiglieri Regionali e rivedremo l’intera “macchina della politica” e i suoi costi. Ho già investito di questo il Consiglio Regionale e tutti i suoi capigruppo di maggioranza e di minoranza. Mi auguro, come detto, di verificare una responsabile collaborazione che porti a tangibili risultati».

Rispetto alla scorsa legislatura ci sono, a suo avviso, delle cose da correggere nell’azione politica di questa nuova fase di governo regionale?

«Occorre tenere presente che non sempre ciò che si fa, ed i risultati positivi che si producono, vengono poi percepiti direttamente dai cittadini. In questi anni non sempre abbiamo spiegato bene cosa stavamo facendo. Dobbiamo cambiare, dobbiamo far capire ciò che facciamo e dobbiamo illustrare meglio le opportunità che i nostri provvedimenti possono dare per lo sviluppo generale del territorio e dei singoli cittadini».

Quali sono le priorità su cui puntare per far crescere economicamente il Molise?

«Il Molise vanta un ambiente incontaminato, evidenze storico-culturali importanti, una tradizione artigianale qualificata, ma anche un’Università dinamica e quindi un potenziale intellettuale e professionale di rilievo. Dobbiamo fare sistema, abbiamo la necessità di creare le condizioni affinché tutti questi nostri patrimoni producano crescita economica, reddito e sviluppo. Chiaramente, in un contesto così delineato, l’assoluto imperativo di dare ai giovani la possibilità di trovare lavoro, di crearsi prospettive di vita confacenti alla loro preparazione, in tanti casi elevata e universitaria, ci vede impegnati nella messa a punto di programmi specifici che incentivino le aziende ad assumere e ad investire in innovazione e ricerca. Parallelamente immaginiamo l’auto impresa come un altro rilevante strumento di crescita, non solo del singolo neo imprenditore, ma dell’intera comunità. Abbiamo un sistema sanitario da riorganizzare, in cui sono presenti elementi di straordinaria capacità. Dobbiamo essere in grado di sfruttarli per porci come punto di sintesi e di offerta di servizi sanitari anche per le altre regioni. In questo modo creeremo sviluppo e miglioreremo, rendendolo sostenibile, il sistema sanitario per i molisani».

Su cosa può far leva la nostra Regione per cercare di uscire dalla crisi economica?

«Come ho già detto, il Molise deve fare leva sul suo patrimonio, ma occorre che si comprenda che bisogna puntare sempre più sulla qualità, sulla connotazione locale del prodotto e sulla sua promozione fortemente legata al territorio e alle sue peculiarità. Dunque innovazione, qualificazione, ricerca continua sono le nuove parole d’ordine per fare del nostro sistema economico-produttivo un volano in grado di creare benessere, occupazione e servizi ai cittadini. La crisi che stiamo vivendo può essere superata con successo solo se comprenderemo insieme che bisogna fare dei nostri prodotti e della nostra produzione, eccellenze e ricercatezze. Una sfida difficile ma che necessariamente dobbiamo affrontare e vincere se vogliamo lasciarci alle spalle questa brutta fase economico-finanziaria che stiamo vivendo insieme al resto dell’Italia, dell’Europa e del mondo.