E’ scontro tra Cesa e Berlusconi. “Non accetto la sua solidarietà”

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E’ scontro tra Cesa e Berlusconi. “Non accetto la sua solidarietà”

26 Giugno 2009

"Mi dispiace che l’on. Lorenzo Cesa non accetti la mia solidarietà. La sua risposta è offensiva e disdice sia la sua immagine, sia la considerazione che nutrivo nei suoi confronti. Spero che torni in sé e che risponda alle provocazioni con la stessa serenità e con lo stesso stile con cui reagisco io". Berlusconi risponde così alla durissima presa di posizione del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa che aveva respinto la solidarietà che il premier ha espresso nei suoi confronti contro le accuse del quotidiano Il Giornale di essere socio di una maitresse coinvolta in un giro di squillo. "Non ho mai partecipato a cosiddetti festini, non ho mai frequentato minorenni né so a chi si riferisca quando parla di persone che fanno uso di droga", ribadisce netto in una nota il presidente del Consiglio dopo che questa mattina aveva affermato di non condividere "i modi di chi ricorre ai pettegolezzi ed alle chiacchiere di vario genere per insinuare dubbi o gettare discredito nei confronti di qualcuno. Esprimo perciò tutta la mia solidarietà a Lorenzo Cesa e a Massimo D’Alema".

"Se si leggono gli articoli su  Il Giornale di oggi – prosegue Berlusconi – si vede che su Cesa non c’è nulla di nulla ma basta un titolo che fa un nome per criminalizzare una persona e sconvolgere una famiglia. Conosco Cesa, gli sono amico e lo stimo al di là delle differenze politiche. Lo stesso voglio dire espressamente nei confronti dell’onorevole Massimo D’Alema, dei suoi collaboratori, della famiglia Agnelli e per quanti siano stati colpiti oggi da questo tipo di polemiche". E il Cav. aggiunge: "Sono stato facile profeta quando ho previsto che l’imbarbarimento provocato da una ben precisa campagna di stampa avrebbe messo in moto una spirale che va assolutamente arrestata. Poichè io ho denunciato aggressioni a mio danno- conclude il Cavaliere – nessuno può pensare che io possa approvare analoghi metodi ed aggressioni nei confronti di chiunque".

Immediata la replica del segretario nazionale dell’Udc che, nel frattempo, ha annunciato una querela contro il quotidiano: "Non ho mai partecipato a festini, né ho mai frequentato minorenni o persone che fanno uso di droga. Rispetto tutti, ma non accetto solidarietà da nessuno, in particolare dal Presidente del Consiglio". In relazione alla querela annunciata dall’onorevole Lorenzo Cesa, Il Giornale ribadisce che la notizia pubblicata si fonda su un dato di fatto incontrovertibile: "Cesa era socio, nella Global Media Srl, di R.F., la maitresse che aveva organizzato un giro di squillo per ottenere favori da un gran numero di politici, tra i quali alcuni stretti collaboratori di Massimo D’Alema. In quella società Cesa era intestatario di quote per 11 milioni, R.F per otto".

Intanto scendono in difesa di Cesa il leader del partito Pier Ferdinando Casini e il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Casini ha espresso la sua solidarietà "senza riserva" e ha affermato: "Capiamo bene come si cerchi di fare di tutta l’erba un fascio, di omologare stili di vita, frequentazioni e abitudini tra loro molto diverse. Non siamo ingenui e se qualcuno pensa di intimorire l’Udc ancora una volta non ha capito nulla". "Abbiamo avuto – aggiunge – un atteggiamento rispettoso in tutte queste settimane verso le persone e le loro famiglie. Non lo cambieremo perché non siamo soliti trafficare nella melma e non vogliamo abituarci a una politica così sporca". Anche Cicchitto ha espresso la sua solidarietà personale e politica: "Conosco molto bene la sua rettitudine e la sua sensibilità umana e morale. Purtroppo quando si mettono in moto processi di imbarbarimento poi è difficile arrestarli. Sono vicino a Cesa in modo sentito, al di fuori di ogni diplomazia".