E smettetela di inseguire Farage!
05 Maggio 2014
di Joe Galt
Ieri a Piazza Pulita è stato trasmesso un reportage sull’Ukip, il partito della destra libertaria inglese guidato dall’eccentrico Nigel Farage che potrebbe avere un successone alle prossime europee con un mix ben collaudato di propaganda contro l’immigrazione e contro l’eurozona.
"Ne arrivano a migliaia," dice Farage, "non possiamo accoglierli tutti". Non sta parlando dei profughi siriani che sbarcano a Lampedusa. Al contrario degli italiani che vanno a cercare lavoro a Londra (e abbiamo visto come finiscono).
Del resto Farage, che pensa solo al portafoglio, su altri temi è un bel campione di politicamente corretto: nei suoi discorsi è raro che affronti il vero problema della islamo-fascistizzazione della Gran Bretagna, anzi, va dicendo che i Paesi Occidentali non devono trattar male i turbanti atomici di Teheran.
La debolezza politica delle classi dirigenti europee ha favorito personaggi come Farage che oggi chi sputa sull’euro considera una specie di salvatore della patria (la sua, mica la nostra). In verità, Nigel Farage è un pericolo per il movimento liberalconservatore perché, come altre forze politiche generate dall’antipolitica, il suo partito trae linfa da tutto lo spettro politico, non solo dai Tories.
Se i conservatori inglesi dovessero inseguire Farage il rischio è di alienarsi proprio la base moderata e conservatrice, che, negli ultimi anni, in Gran Bretagna, ha creduto alla scommessa della Big Society di David Cameron. Perdendo una parte importante della propria storica e tradizionale identità.