E sulle macerie Pd le sardine tentano l’ultima (triste) nuotata

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E sulle macerie Pd le sardine tentano l’ultima (triste) nuotata

E sulle macerie Pd le sardine tentano l’ultima (triste) nuotata

06 Marzo 2021

E alla fine, quando tutto ormai è crollato, sulle macerie del partito che poteva essere e non è mai stato, arrivano le Sardine. I giovani pesciolini bolognesi che tanto lavorarono per garantire la rielezione di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, si sono presentati oggi con tende e sacchi a pelo davanti al Nazareno a Roma, in barba alla zona rossa che grava su Bologna.

Il tutto si è concluso con un incontro con la presidente del Pd Valentina Cuppi. “Non è la crisi del PD, è la crisi di Piazza Grande e di un’idea di politica che include invece che rinchiudersi. Non abbiamo mai lesinato critiche a Zingaretti e al Partito Democratico, pur nella lealtà di chi intende costruire e mettersi al servizio di un processo. Ma non si può lasciare un lavoro a metà, non ce lo possiamo permettere – avevano annunciato bellicose le Sardine -. Oggi andremo a dire che fuori dai palazzi c’è un mare di bellezza e un’ecatombe di esclusi. Uscire in mare aperto fa paura ma è l’unica via per ricostruire e allargare”.

Eh certo. La bellezza e il mare aperto… E a questo punto – con un partito allo sfascio in preda alla rincorsa alle poltrone (come ammesso dallo stesso Zingaretti) – non si capisce più chi strumentalizzi chi. Sono le giovani, ma già navigate, Sardine ad usare i vecchi e semi-estinti squali Pd per rilanciare la propria immagine ormai dimenticata da tanti, o è il Pd ad usare quel che resta delle freschezza di Santori e compagni per un ultimo tentativo di rinascita? In entrambi i casi il triste spettacolo lascia smarriti, anche gli stessi elettori Pd molti dei quali, forse, si riconosceranno oggi nelle parole di Calenda. “Le piaghe del Partito Democratico: la Trasmutazione di Conte in Leader, l’infestazione di Grillini; la pioggia di primarie e correnti; l’invasione delle sardine; le tenebre del populismo, la morte prematura dei segretari maschi”. C’è tutto, solo della candidatura a segretario di Beppe Grillo si è dimenticato l’ex Dem Calenda. E allora un senso di angoscia avvolge anche gli osservatori più scafati, che – se non fosse per il potere enorme che ancora il Pd gestisce, soprattutto in certi territori – verrebbe da abbracciarle quelle Sardine, sussurrando loro all’orecchio parole di consolazione: “Coraggio, coraggio, è tutto finito…”