È vero amore o estasi da trionfo?

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

È vero amore o estasi da trionfo?

08 Novembre 2012

Gentile Michelle, le fa davve­ro ­piacere essere il prolun­gamento, il rigonfiamento della vittoria di suo marito? Le piace che le dichiari il suo amour foux proprio quando proclama la sua soddisfazione per essere di nuo­vo il presidente Usa? Che confu­sione, chi è l’oggetto del deside­rio, il potere o la moglie? Glielo chieda.

A me pare che l’amore di­venti qui oggetto di utilità, e lo provaquando, coninconsapevo­le cinismo, gioisce perché l’Ame­rica, dice, si è innamorata come lui di Michelle proprio in campa­gna elettorale, e così la moglie, piccolo particolare, gli ha porta­to un sacco di voti.

Gentile Mi­chelle, è così bello che un uomo ti dica «non ti ho mai amato così tanto» proprio mentre è al massi­mo della soddisfazione anche perchè gli sei stata utile? Le piace che l’acme della sua politica di­venti quello del vostro rapporto? Bella forza. Mi piace che marito e moglie si amino, ma mi piace che lo sentano nei momenti in cui la vita tace, è troppo facile quando l’affetto personale diventa l’og­getto collaterale del trionfo.

E poi, Michelle, come ha sopporta­to lo spot in cui una ragazzina di­ce: «La mia “prima volta”deve es­sere qualcosa di speciale, con una persona unica, che sappia ca­pirmi e rispondere ai miei deside­ri… »? Questa del primo voto fem­minile inteso come accoppia­mento col presidente è un tradi­mento concettuale per lei e un uso della sessualità femminile degno di Eros e priapo di Gadda, quando parlava del fascino eroti­co del capo come strumento di potere. Ma parlava di Mussolini.

Tratto da Il Giornale