“E’ vero, siamo nauseati, ma se vogliamo possiamo ancora risvegliare il Paese”

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“E’ vero, siamo nauseati, ma se vogliamo possiamo ancora risvegliare il Paese”

16 Ottobre 2012

Qualche giorno fa su un quotidiano locale è stato affrontato un tema interessante, quello del disagio dei giovani di fronte ad un Paese che non offre opportunità. L’articolo aveva un titolo incisivo: “I nostri ragazzi nauseati dall’Italia” e raccoglieva lo sfogo di un padre preoccupato per il futuro del proprio figlio.

Purtroppo non posso che essere d’accordo: è vero che è in atto una pericolosa fuga di cervelli giovani dal nostro Paese. Ed è giusta anche la differenza tra fuga “con” e “senza ritorno”. Oggi prevale la seconda e non nego che la questione mi tocca da vicino. Sono nato nel 1986 e penso di essere inserito proprio nel contesto che è stato descritto, e per quanto riguarda la mia esperienza, spesse volte mi sono trovato a riflettere se valesse la pena continuare a coltivare qui i miei progetti.

Una risposta non l’ho ancora, anche se è prevalso senz’altro un senso – e spero di non apparire presuntuoso -, di responsabilità: responsabilità per chi come me crede nel valore, ahimè quasi utopistico, del tutto in prevalenza di una parte, ovvero della necessità di interessarsi al proprio Paese per evitare che tutto ciò di costruito si trovi a crollare a causa di quella che potrebbe essere definita mancanza di “manutenzione”.

Proprio per questo motivo è iniziata la mia partecipazione all’attività politica, che purtroppo sto iniziando a considerare una croce. Come spero si sia compreso, io e la maggior parte dei miei coetanei, siamo animati da un senso di confusione non tra ciò che Dovrebbe essere fatto e quello che Vogliamo fare, bensì tra ciò che Dovrebbe essere fatto, che spesso coincide con quello che Vogliamo Fare, ma che purtroppo non ci Viene Concesso di realizzare. Sono certo che la soluzione dei problemi non arriverà esclusivamente da queste riflessioni, tra l’altro scritte di getto, ma noto con piacere che sta tornando la necessità di ripensare ai valori fondamentali della nostra Cultura tralasciando l’egoismo dell’avere che sta plagiando la nostra epoca.

Non utilizzerò altre parole per descrivere il degrado al quale stiamo assistendo a più livelli, sperando che inizi uno scambio di opinioni che fornirà altri momenti per scandagliare nello specifico le diverse situazioni del nostro Territorio. Voglio però rivolgere un invito a chi può farlo, a darci una mano e a coinvolgere chi abbia l’appeal per poter dare valore alla causa di chi ha deciso di restare per costruire un futuro migliore. Dal canto nostro, ci impegnerermo anche per far tornare chi, sconfitto dalla sfiducia, non ha avuto la forza o la possibilità di combattere contro tutti i muri innalzati intorno al Buon Governo. In molti sono andati via, ma in molti siamo anche rimasti più volenterosi che mai di riuscire a riveder le stelle .

*Coordinatore della Giovane Italia ( Pdl Giovani ) della Grande Città di Pescara .