Ecco come i bloggers hanno risposto all’attacco di Mastella

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Ecco come i bloggers hanno risposto all’attacco di Mastella

17 Novembre 2007

É una disfida continua, affilata e ricca di colpi di scena quella tra Clemente Mastella e il popolo dei «bloggers» che su Internet lo hanno da tempo scelto come loro bersaglio d’elezione e colpito con i loro strali, a volte offensivi, a volte ironici.

Il crescendo rossiniano di reciproche accuse va avanti da tempo ed è culminato, il 3 ottobre scorso, in una denuncia presentata dal ministro della Giustizia alla polizia postale, con tanto di richiesta di oscuramento del sito «mastellatiodio.blogspot.com», colpevole di avere un atteggiamento eccessivamente ostile nei suoi confronti.

Il blog denunciato ha esattamente la stessa grafica di quello del ministro (clementemastella.blogspot.com) di cui è volutamente una copia, pur avendo opposti contenuti e contiene una serie di interventi del ministro in video o citazioni accompagnata da contrappunti ironici o dure riflessioni, firmate Diadorim Riobaldo, il tutto commentato dagli internauti. Finora la paventata censura non c’è stata e il blog della discordia continua ad essere attivo.

Ma il rischio dell’oscuramente esiste. E allora, con un grande passaparola telematico, la rete si è organizzata e ha lanciato una strategia difensiva: aprire decine di blog con la parola Mastella. L’architetto dell’operazione è un ragazzo di 32 anni, Saverio Cannito, che ha creato il sito www.iononodiomastellamamifalostessocagare.com e ha invitato i suoi contatti a fare lo stesso, spargendo la voce. In pochi giorni sono nati decine di siti e di blog dai nomi immaginifici: da «mastellacadente», a «chiudiquestomastella»; da «mastellonimegliochemastella» a «mastellatiscarico»; da «mastellanellospazio» a «chemondosarebbesenzamastella.».

«Ciò che stiamo realizzando qui è un grande atto nonviolento di resistenza popolare attiva, in nome della libertà di tutti di esprimere le proprie opinioni nel rispetto della legge» racconta Cannito. «Il nostro è un atto nonviolento di resistenza. Nessuno odia nessuno qui. Nessuno ha mai odiato nessuno. Noi vogliamo solo poter continuare ad esprimere il nostro punto di vista, le nostre opinioni, le nostre critiche, le nostre proposte. Per questo mi espongo in prima persona. Non uso falsi nomi. Non uso nick o identità alternative. Esercito solo il mio diritto di cittadino di uno stato democratico a lottare in maniera non violenta per garantire ciò che i nostri rappresentati non fanno più». Il blogger pugliese racconta di «aver sparato» ai suoi contatti il suo appello e nel giro di tre ore di aver avuto adesioni da circa 5mila persone. Con una sorpresa: la disponibilità perfino di sua madre a seguirlo in questa impresa e ad aprire un blog con la parola «mastella». «Vogliamo essere delle sentinelle ironiche. Se chiuderanno un blog l’invito è quello ad aprirne altri 100. Dovranno denunciarci tutti. Dovranno chiudere tutti i nostri blog-cloni. E una volta chiusi ne apriremo altri. Non è piu tempo di lamentarsi. E’ tempo di metterci la faccia e di fare Rete».