Ecco come il governo gabba i giovani con più tasse e meno pensioni

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Ecco come il governo gabba i giovani con più tasse e meno pensioni

12 Novembre 2007

Uno dei principali vanti del Governo e dei sindacati nel presentare il Protocollo del 23 luglio è quello di aver avviato una politica a favore dei giovani che tiene insieme il rafforzamento della loro posizione nel mercato del lavoro e nell’ambito della tutela previdenziale. In realtà, come vedremo, si tratta (e non solo) di interventi assai limitati e modesti. Ad osservare con attenzione le norme di copertura finanziaria, infatti, ci si accorge che quei i giovani se li sono profumatamente pagati e continueranno a pagarli in futuro, con un sostanzioso avanzo a favore di politiche che con i giovani non hanno niente da spartire.  In sostanza, come sempre capita quando vengono commentate le opere della sinistra, con l’ausilio dei soliti media si sta costruendo un altro luogo comune (il Governo si è attivato a favore dei giovani)  che finirà per diventare un punto fermo in ogni discussione (è stato così anche per la mistica del precariato).  La scheda ci aiuta a seguire, invece, un itinerario più obiettivo e diretto.

 

_______________________________________________________________

SCHEDA 

Capo V – Articolo 21

Istituzione di un Fondo per il finanziamento di sgravi per  la contrattazione di secondo livello. Da questa agevolazione sono escluse le forme di lavoro  non standard e dei contratti di lavoro non dipendente oggi nella maggior parte esclusi dalla contrattazione di primo livello.

 

Capo VI – Articolo 24

Per quanto riguarda il Fondo credito è prevista una doppia esclusione  in termini sia di età sia di tipologie contrattuali.

 

Età : l’articolo ( comma 1 ) prevede di limitare l’accesso al Fondo credito, ( 24, lettera A ) , microcredito ( 24, lettera B ) e credito per i lavoratori autonomi ( 24 lettera C ) agli  iscritti al fondo Inps gestione separata di età inferiore ai 25 anni e 29 anni se laureati.

Tipologie contrattuali : sono esclusi i collaboratori coordinati e continuativi , le partite IVA, gli associati in partecipazione etc

 

Inoltre l’articolo 24 comma 1 lettera C Fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi non sostiene le necessità finanziarie legate all’autoimpiego ed alle professioni ( specie quelle non protette da Albi ) tipologie nelle quali è anche presente una alta percentuale di donne.

 

Dotazione iniziale dei Fondi e Tempi di attuazione per il 2008 – La dotazione iniziale NON RICORRENTE per i 3 Fondi è pari a 150 ml di euro per il 2008.  Inoltre le modalità operative del funzionamento dei Fondi dovranno essere emanate entro 6 mesi dalla data di approvazione della proposta di legge. In sintesi nel 2008 resterà disponibile meno di un anno per l’accesso.

 

Quindi i vantaggi legati ai 3 Fondi sono destinati a circa il 20 % degli iscritti.

Mentre, nell’articolo 27 …

 

Articolo 27

Sancisce aumento di contribuzione previdenziale a TUTTI gli iscritti al Fondo Inps Gestione Separata (tre punti, uno all’anno, per gli iscritti in via esclusiva; un punto dal 2008 per gli altri).

 

Nell’art 27 non sono previsti i contributi figurativi a carico della fiscalità generale, oppure una più vantaggiosa aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche quale segnale di risarcimento per la condizione disagiata e più rischiosa di altre nel mercato del lavoro. Ricordiamo che nel documento del 21/06/2007 , Relazione del Ministro al Tavolo di concertazione, a pagina 7 si dice ” l’eventuale accredito di una aliquota di computo superiore a quella effettiva potrebbe dare un ulteriore aiuto …”. Di questo provvedimento non resta alcuna traccia nel testo del disegno di legge.

 

Articolo 25

L’integrazione di emolumenti per assegni e contratti di ricerca istituisce un fondo di 8 ml di euro /anno per 3 anni ( 2008/2010) . Stimiamo che la cifra pro capite sia pari a circa 50 euro netti al mese, ma sottraendo l’aumento previdenziale previsto all’art 27, l’aumento si riduce a circa 20/25 euro netti mensili.

 

Articolo 26 – Totalizzazione

Art 26 lettera A  – La riduzione da 6 a 3 anni per la ricongiunzione dei contributi è migliorativa. Tuttavia non sufficiente. Già oggi nel lavoro dipendente la ricongiunzione è possibile a partire da 1 giorno.

 

Inoltre :

*              in un sistema contributivo questo vincolo triennale non ha senso e deve essere superato.

*               Segnaliamo inoltre che molti iscritti al Fondo Inps Gestione Separata,  in specie donne, non raggiungono un versamento pari all’annualità pur lavorando tutto l’anno perché il vincolo del minimale è troppo alto rispetto – non alla durata dei contratti  – ma ai compensi da loro percepiti.

 

In sintesi in questi provvedimenti è difficile scorgere una inversione di tendenza, un riconoscimento del ruolo che gli iscritti al fondo Inps gestione separata da anni svolgono per l’equilibrio dei conti pensionistici e nell’interesse generale.

 

In questo Fondo, dal 1996 ad oggi, si è determinata una situazione patrimoniale attiva per 39 miliardi di euro. Nel solo anno 2007 l’Inps il Fondo avrà un avanzo di esercizio pari a 6,8 miliardi di euro. I contributi – di questa gestione patrimoniale attiva – sono già stati devoluti ad altre gestioni Inps deficitarie, secondo la logica del bilancio unitario dell’Istituto.
————————————————————————————————————

A fronte di questi magri benefici va ricordato che – su 10 miliardi di euro di copertura dei maggiori oneri per il superamento dello scalone ed il fondo lavori usuranti –  4,4 miliardi di euro ( 3,6 + 0,8 miliardi di euro)  gravano (per il 44%) sugli iscritti alla Gestione separata. In sostanza, viene confermata la linea del Governo di risolvere il problema del lavoro atipico strangolandolo sul piano previdenziale.  Entro un triennio l’aliquota contributiva raggiungerà il 26% (con un incremento, per i parasubordinati in via esclusiva, di ben 9 punti dal 2007). Ma il trend di crescita non si fermerà quì, essendo evidente il proposito di arrivare al 33% sancito per il lavoro dipendente. Si tratta di una politica punitiva abbastanza avventata, che potrebbe distruggere posti di lavoro o sospingerli nel sommerso anzichè crearne di . Quanto costerà a questi lavoratori la stangata contributiva ? A regime, nel 2011, un lavoratore con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, con un reddito di 18mila euro, verserà all’Inps 518,40 euro (+2,88%), mentre il committente verserà 1.031,40 euro in più (+5,73%). In totale, l’incremento contributivo (alla fine sempre a carico del lavoratore come nella fattispecie del soggetto  con partita IVA) sarà di 1.549,80 euro (+8,61%). E’ ragionevole una stima di un gettito contributivo che aumenterà, in questo lasso di tempo, di 4,8 miliardi.  Si dice che, versando più contributi, gli atipici otterranno un trattamento pensionistico superiore. Si arriva anche a quantificarlo a costo di violare le regole fondanti del sistema retributivo. Nell’ambito della controriforma – recita il ddl che ha recepito l’accordo – si dovranno “proporre politiche attive che possano favorire il raggiungimento di un tasso di sostituzione al netto della fiscalità non inferiore al 60%”, con particolare riferimento ai percorsi lavorativi discontinui delle giovani generazioni.  Nessuno, però, è in grado – adesso – di garantire che – fermo restando il finanziamento a ripartizione anche nel sistema contributivo – i lavoratori attivi (contribuenti di domani) potranno effettivamente onorare le promesse accumulate durante la vita lavorativa dai futuri pensionati. Allora, proprio perché è imposto un sacrificio contributivo di notevole entità, destinato ad incidere profondamente sui redditi di persone appartenenti all’ultimo girone del mercato del lavoro ufficiale, sarebbe il caso di  diversificare la tutela pensionistica. Se non è possibile utilizzare parte della contribuzione già stabilita (perchè allocata a copertura di operazioni  definite), almeno i sette punti (equivalenti peraltro all’ammontare del tfr, un istituto di cui queste categorie sono prive) che separano l’aliquota vigente nel 2010 a quella finale del 33%, nel caso degli iscritti in via esclusiva, dovrebbero essere destinati a forme di previdenza complementare a capitalizzazione. Così, il giovane parasubordinato potrà disporre, a fianco dei trattamenti promessi dalla legge, di un capitale esigibile e reale, a lui imputato.