Ecco come una sentenza può sconvolgere gli equilibri di una Regione

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Ecco come una sentenza può sconvolgere gli equilibri di una Regione

13 Giugno 2012

Tra consigli comunali che saltano, incognite sul futuro della Regione e assessori che si dimettono, la politica molisana sta vivendo una fase di forte tensione. Lo scioglimento del Consiglio comunale di Isernia per le dimissioni in blocco dei consiglieri di centrodestra, ha solo accentuato una sorta di “effetto domino” iniziato lo scorso 17 maggio, dopo la sentenza del Tar che ha annullato le elezioni regionali di ottobre.

Una decisione, quest’ultima, che ha messo a dura prova la tenuta del centrodestra in Molise. Prima la sconfitta al ballottaggio di Isernia di Rosa Iorio (Pdl), sorella del presidente della Regione Michele Iorio, dopo che al primo turno le liste di centrodestra a suo sostegno avevno già conquistato la maggioranza in Consiglio. Poi, lo scioglimento dell’amministrazione comunale di Venafro, in provincia di Isernia, guidato dal centrodestra e in particolare da Nicando Cotugno, sindaco del Popolo della libertà. Adesso, la crisi al comune di Bojano, in provincia di Campobasso, sempre in mano al centrodestra. In quest’ultimo caso, il sindaco del Pdl, Antonio Silvestri, non ha più la maggioranza e se non riuscirà a ricucire i rapporti entro pochi giorni con una parte dei suoi consiglieri di partito, anche in questo centro si dovrà tornare di nuovo alle urne in primavera.

L’ultimo “strappo” al centrodestra, poi, è fresco di giornata. L’assessore al comune di Termoli (Campobasso) Luigi Leone la lasciato la giunta nominata dal sindaco del Pdl, Antonio Di Brino. La scelta sarebbe stata dettata dall’impossibilità di “conciliare la professione medica con l’impegno nell’esecutivo”. Almeno questa è la giustificazione dell’amministratore, ma qualcuno non esclude contrasti con il sindaco e la maggioranza. Leone, che deteneva la delega all’Ambiente, era stato il più votato del Pdl alle amministrative del 2010.

Ma tornando a Isernia, anche quella che poteva passare come una prova di forza del centrodestra, nasconde pericolose crepe nella tenuta della coalizione. Alle dimissioni in blocco dei consiglieri che hanno fatto cadere il sindaco di centrosinistra, Ugo De Vivo, mancano infatti i voti di quattro esponenti di maggioranza: Fabrizio, Potena, Bucci e Di Baggio. I primi due sono proprio esponenti del Popolo della Libertà. Una mancata presa di posizione che non è piaciuta al centrodestra e in particolare a Rosa Iorio, sconfitta al ballottaggio nonostante oltre il 60 per cento delle preferenze ottenute al primo turno dai consiglieri alleati. “Ora so chi mi ha tradita”, avrebbe dichiarato ai suoi più stretti collaboratori.

Anche alle ultime regionali il governatore Iorio aveva rischiato di perdere a causa del “voto incrociato”. Ma sulla tenuta della Regione pende come una “spada di Damocle” la sentenza del Tar che ha annullato la tornata elettorale lo scorso 17 maggio. In attesa della decisione definitiva del Consiglio di Stato, Michele Iorio ha deciso però che non starà a guardare. Il primo obiettivo del governatore è quello di ristabilire la leadership nella coalizione, anche in vista di una sua nuova candidatura alle prossime regionali. Un passaggio che per molti è scontato, ma non per tutti i suoi “alleati” attuali. La prima mossa l’ha fatta proprio Iorio, annunciando possibili cambiamenti nella giunta regionale. Le pedine sulla scacchiera sono schierate e pronte. In gioco c’è il futuro della Regione e di molte amministrazioni locali del Molise. Ma è ancora presto per capire chi farà “scacco matto”.