Ecco le misure previste nella bozza Tremonti

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Ecco le misure previste nella bozza Tremonti

24 Maggio 2010

Prende forma la manovra che il governo si appresta a varare, sotto forma di decreto legge. Una manovra da 24 miliardi di euro, 12 per il 2011 e 12 per il 2012. Ecco le misure contenute nella bozza Tremonti che oggi saranno all’esame del Consiglio dei ministri, dopo l’incontro con gli enti locali e le parti sociali.

Tagli ai ministeri. La sforbiciata lineare è del 10 per cento ma su alcune voci, come formazione o missioni, si arriva al dimezzamento della spesa. Previsti anche un giro di vite sulle auto blu e il ”divieto” per le sponsorizzazioni.

Tagli ai partiti. Il tema è ancora in discussione e il Cdm dovrà trovare una sintesi anche rispetto ai ritocchi chiesti ieri a Tremonti dal Pdl. La bozza del ministro prevede di dimezzare il contributo per le spese elettorali e uno stop alle quote annuali di fronte a uno scioglimento anticipato delle Camere. I politici eletti che hanno incarichi nella pubblica amministrazione dovranno accontentarsi di rimborsi spese e gettoni al massimo di 30 euro.

Pagamenti e tracciabilità del denaro.  Torna il tetto a 5mila euro per i pagamenti in contanti (ma potrebbe attestarsi a 7.500 euro) e arriva l’obbligo di fattura telematica oltre i 3mila euro.

Lotta allevasione. Previsto un impegno diretto dei Comuni. Gli enti  che collaboreranno incasseranno il 33% dei tributi statali incassati.

Tagli sui bonus ai manager.  Salgono le tasse sulle stock option, le azioni date ai dirigenti delle società, ma anche sui ”bonus” dei manager e dei banchieri che eccedono il triplo della parte fissa della retribuzione.

Riduzione stipendi manager nella Pa. Prevista una sforbiciata del 5-10 per cento.  Sotto i fari gli stipendi oltre i 90.000 e oltre i 130.000 euro. Ma sulle soglie non è escluso qualche ritocco finale. Inoltre, sempre nel settore della Pubblica amministrazione lo stop del turn over sarebbe confermato per altri due anni.

Case fantasma. Al momento resterebbe esclusa qualsiasi ipotesi di condono edilizio. Confermata invece la sanatoria sugli immobili fantasma non denunciati al Catasto nell’ultimo anno (la norma prevede la retroattività).

Tagli ai costi della politica. Le riduzioni di spesa che decideranno il Quirinale, il Senato, la Camera e la Corte Costituzionale, nella loro autonomia, serviranno a finanziare la cassa integrazione. Lo stipendio dei ministri verrà decurtato per il 10 per cento nella parte eccedente gli 80.000 euro. Taglio del 10 per cento anche per i magistrati del Csm.

Pensioni. Sembrano confermate le indiscrezioni sul rinvio delle finestre per il pensionamento e per il riordino degli enti. La novità, invece, riguarda l’accelerazione dei tempi per l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni per le donne dipendenti del pubblica amministrazione.

Tempi rapidi per le cartelle esattoriali. L’accertamento e l’emissione del ruolo diventano contestuali rendendo più breve il tempo per contestazioni e ricorsi. In questa norma potrebbe essere inserita anche l’inversione dell’onere della prova, come già fatto per i capitali detenuti all’estero.

Via l’Irap per le nuove imprese del Sud. Le regioni del Mezzogiorno avranno la possibilità di istituire un tributo proprio sostitutivo dell’Irap con riferimento alle imprese avviate dopo l’entrata in vigore del decreto legge con l’opportunità di ridurre o azzerare l’Irap.

Contratti del pubblico impiego. Restano congelati i vecchi contratti al 3,2% e non è previsto il rinnovo per il prossimo biennio.

Dividendi a riduzione del debito. A partire dal 2011, 500 milioni di dividendi che arrivano dalle società statali saranno impiegati per la riduzione degli oneri sul debito pubblico. La parte eccedente andrà invece a riduzione del debito.