Economia, Berlusconi rilancia una missione di imprese italiane in Qatar
23 Novembre 2009
di redazione
Una missione di imprese italiane in Qatar per entrare nel business infrastrutturale e finanziario del ricco paese arabo. E’ l’idea rilanciata dal premier Silvio Berlusconi in un incontro a Doha con il primo ministro Jassem bin Jabr al Thani.
Fonti italiane raccontano di un ”lungo colloquio” improntato a toni di ”straordinaria cordialità ” e tutto concentrato sui temi economici, nel solco di quella diplomazia commerciale che rappresenta un po’ il filo della missione italiana nel Golfo. Il premier ha dato atto al suo interlocutore di portare avanti ”una politica equilibrata e di modernità ”, che sta favorendo un grandissimo sviluppo economico, centrato oltre che sull’energia e sui ricchi giacimenti di petrolio e gas naturale anche su una dinamica attività finanziaria e sullo sviluppo di fondi di investimento sul mercato internazionale.
Berlusconi è convinto che si aprano grandi opportunità per le imprese italiane, in particolare nei settori delle infrastrutture, delle banche e della finanza. Per questo ha sottolineato che gli investimenti qatarini sono i benvenuti in Italia ma al tempo stesso ha spinto per favorire l’ingresso delle piccole e medie imprese italiane e dei grandi gruppi industriali nel ricco mercato del Paese (solo negli ultimi 4 anni, le imprese italiane hanno ottenuto da queste parti commesse per oltre 7 miliardi di dollari). Dopo il pranzo, tenutosi al ‘Divano dell’Emiro’, maestosa sede governativa, lo sceicco Jassem bin Jabr al Thani si è messo al volante della vettura che ha portato i due alla ‘Perla’, una grande isola artificiale affacciata sul Golfo persico e creata interamente ex-novo (valore stimato di 20 miliardi di dollari) che comprende tra l’altro 40 torri, una marina di un migliaio di barche e centinaia di negozi, in gran parte italiani. Insomma un’opera ‘hi-tech’ ma con atmosfere da ‘piccola Venezia’. Stasera Berlusconi sarà a cena con l’emiro del Qatar, sceicco Hamad bin Khalifa al Thani.
Coversando con i cronisti non sono mancati accenni alla politica italiana. Il premier ha commentato le polemiche dopo le critiche di Brunetta a Tremonti sottolineando che “non c’è nulla di meno che quieto. È l’esternazione di un ministro che rimane nell’ambito di una dialettica che meglio sarebbe se fosse soltanto interna”. Tuttavia, ha ribadito il premier, “non c’è nulla di preoccupante”. Quanto al tema caldo della giustizia, il presidente del Consiglio non è voluto entrare nel merito limitandosi a dire che “ci sarà il momento opportuno per spiegare agli italiani qual è la situazione in cui siamo”.