Eduard Limonov prende il suo ultimo treno

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Eduard Limonov prende il suo ultimo treno

19 Marzo 2020

Se dicessimo “Partito nazional bolscevico” probabilmente pochissimi avrebbero idea di che cosa si parli, e i più sorriderebbero o storcerebbero il naso, pensando ad uno simpatico scherzo politico, come se ne vedono tanti in giro per il mondo. Invece in Russia è stata una formazione estremamente seria, un approccio sincretico sviluppato da qualche intellettuale contro corrente, a partire dal filosofo Aleksandr Dugin e lo scrittore Eduard Limonov, il quale proprio ieri ha preso il suo ultimo treno.

La creatura originava nel 1993 da esperimenti intellettuali il cui più noto interprete era appunto Dugin che cercava di tenere assieme una cultura nazionalista, identitaria tipica della destra, con gli elementi bolscevichi, statalisti e antioccidentali della sinistra e aveva coniugati in questo movimento nel quale era entrato lo scrittore russo Limonov che ne rappresentava forse l’ala sinistra, più rivoluzionaria.

Limonov era stato un fervente oppositore di Putin, mentre Dugin puntava su una opposizione costruttiva, tanto che lascerà la sua stessa creazione nel 1998 per dissidi col resto della dirigenza, Limonov verrà anche arrestato per la sua attività di opposizione, e nel 2010, per seguire altre frange eterogenee di opposizione al governo, fonderà “L’altra Russia” che è anche titolo di una delle sue tante opere.

Che percorso prenderà adesso la via delle sintesi tra gli opposti, che ha un fortissimo risalto in una Russia passata dal dominio post-feudale zarista al totalitarismo bolscevico, e oggi tra le democrazie moderne. Non possiamo saperlo ora, ma l’esponente di maggior rilievo resta lo stesso Dugin, che può vantare di aver cercato di mettere nello stesso discorso Lenin ed Evola.