Egitto: consulente dei Regeni in carcere per altri 15 giorni. Ros e Sco al Cairo
08 Maggio 2016
di Redazione
Il Tribunale del Cairo ha confermato ieri la custodia cautelare in carcere per Ahmed Abdallah, consulente in Egitto della famiglia di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso al Cairo in circostanze ancora da chiarire.
Ad Abdallah sono stati imposti altri 15 giorni di custodia cautelare in carcere ma la sua difesa ha annunciato che presenterà appello contro la decisione presa questa sera da un Tribunale del riesame. L’attivista è agli arresti con accuse di attività sovversiva e partecipazione a manifestazione non autorizzata, ma non legate al caso Regeni.
L’attivista e’ entrato in aula mostrando un pezzetto di carta su cui era scritto in arabo “Verita’ per Regeni” e quando altri attivisti hanno cercato di fotografarlo, c’e’ stato un parapiglia tra uscieri e avvocati. La polizia ha requisito brevemente telefoni per cancellare le immagini. L’aula, in cui c’erano anche diplomatici europei e diversi giornalisti, e’ stata fatta sgomberare.
Oltre che ad Ahmed Abdallah, consulente della famiglia Regeni, il prolungamento della custodia cautelare in carcere per 15 giorni e’ stato imposto ad altre quattro persone delle 18 comparse oggi davanti a un Tribunale del riesame. Lo riferiscono fonti giudiziarie nella capitale egiziana.
Altre 13 persone sono state scagionate ma la Procura ha annunciato che si opporra’ alla loro scarcerazione.
Ieri sono atterrati all’aeroporto internazionale del Cairo i due di funzionari italiani del Servizio centrale operativo di polizia (Sco) e del Raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri (Ros) per colloqui con i colleghi egiziani sul caso Regeni, scomparso il 25 gennaio nel centro della metropoli araba e trovato senza vita il 3 febbraio lungo una strada di periferia.
Gli investigatori italiani sono giunti al Cairo su invito del procuratore generale egiziano, Nabil Sadeq. La visita durera’ un paio di giorni e da essa potrebbe dipendere l’eventuale ritorno al Cairo dell’ambasciatore italiano, Maurizio Massari, richiamato a Roma “per consultazioni” lo scorso 8 aprile, dopo il fallimento delle riunioni svolte a Roma.
Il vertice con gli egiziani e’ previsto per oggi, 8 maggio. Nei giorni scorsi le autorita’ del Cairo hanno acconsentito a cedere agli investigatori italiani parte dei dati telefonici necessari a condurre le indagini sul sequestro del dottorando italiano, torturato a morte e barbaramente ucciso in Egitto.