Egitto, piazze nel caos. 30 morti e cresce la paura della guerra civile
05 Luglio 2013
di redazione
Due giorni dopo il colpo di stato, ieri l’Egitto ha vissuto spasmi da guerra civile, con centinaia di Fratelli Musulmani che sono scesi in piazza, scatenando la guerriglia al Cairo e nell’area dove si ritiene venga tenuto agli arresti domiciliari l’ex presidente Morsi. L’esercito è tornato nei pressi di Piazza Tahrir per riportare l’ordine dopo che i due fronti, quello dei ribelli e la fratellanza, si erano scontrati anche a colpi di armi da fuoco. Le vittime sarebbero ormai vicine alla trentina. Per la prima volta l’esercito si ritrova a dover operare nelle strade come ai tempi della caduta di Mubarak, e con lo stato militare di Mubarak condivide la pressione esercitata sui Fratelli Musulmani, come dimostra l’arresto di Khairat El Shater, il secondo in comando della Fratellanza. In piazza si è visto anche Mohammed Badie, la guida spirituale del movimento, "Non sono in fuga, non mi hanno arrestato", ha detto. «A tutti gli egiziani dico: Morsi è il vostro presidente". La guerra civile sembra appena cominciata.