Egitto, sfilano Fratelli Musulmani, “Giornata del milione di martiri”
09 Luglio 2013
di redazione
Egitto al bivio, tra democrazia messa in sicurezza dai militari e Fratelli musulmani che non si rassegnano dopo la destituzione di Morsi. Oggi nuova ondata di proteste della Fratellanza, l’hanno ribattezzata "Giornata del milione di martiri", contro la proposta costituzionale del presidente ad interim Mansour per una transizione che porti a nuove elezioni politiche tra sei mesi. Ma la fretta imposta dagli eventi a Mansour non sembra aver favorito una stabilizzazione del Paese. La Costituzione, su cui Morsi stava rimettendo le mani, continua ad essere sospesa. Per i Fratelli Musulmani quello di Mansour è un "decreto costituzionale formulato da un uomo nominato dai golpisti" che riporta indietro l’Egitto, un documento "privo di efficacia e illegittimo". Resta comunque aperta la divisione interna alle forze islamiche, tra Fratellanza e il partito al-Nour, l’altro movimento islamico, che sembrerebbe pronto a sostenere una eventuale candidatura del ministro delle Finanze Samir Radwan come premier ad interim. Al Nour aveva osteggiato la candidatura del Nobel Baradei, considerato troppo vicino agli americani. Le Nazioni Unite intanto chiedono al governo egiziano di fare chiarezza sulle oltre 50 vittime tra seguaci di Morsi fatte nella giornata di lunedì. Intanto la Casa Bianca sta valutando se considerare un "colpo di stato" quello che ha portato alla destituzione di Morsi, in questo caso a essere messi in discussione sarebbero i milioni di dollari di aiuti americani all’Egitto.