El Pais: Caschi blu Unifil in Libano coinvolti in traffico di alimenti

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

El Pais: Caschi blu Unifil in Libano coinvolti in traffico di alimenti

25 Maggio 2016

Il quotidiano spagnolo El Pais denuncia uno scandalo con relativa indagine del governo libanese e dell’Onu su una presunta truffa perpetrata dai caschi blu di Unifil in prodotti alimentari nel Libano. Secondo la edizione online di El Pais, sarebbe in corso una doppia inchiesta. Secondo il quotidiano, alimenti destinati alle truppe, e quindi non commerciabili, sono stati individuati nei supermercati locali.

Il portavoce dell’Unifil, Andrea Tenenti, e il direttore generale del ministero libanese, Alia Abbas, hanno confermato che ci sono due inchieste sono in corso, ma non hanno dato maggiori dettagli per ragioni di riservatezza. Secondo El Pais: “Il Ghana (con 870 caschi blu) e l’Italia (con 1.206 soldati, e attualmente con la responsabilità del comando) sono i due battaglioni più attivi nella rivendita illegale di alimenti tra i cinque segnalati”.

El Pais cita un ‘gola profonda’, R.D., che avrebbe parlato al giornale del coinvolgimento di altri “sei lavoratori internazionali e locali dell’Unifil”. “L’Unifil ha preso le misure appropriate, interne alla missione e in stretto coordinamento con il quartier generale dell’Onu”, avrebbe scritto in una email al quotidiano spagnolo il portavoce della missione, aggiungendo che non si può “fare speculazioni finché l’inchiesta non verrà conclusa”.

R.D., la fonte di El Pais, lavora per la ditta libanese socia del fornitore italiano di prodotti alimentari. Secondo il giornale, “tra il 2006 al 2015, la ditta ha ottenuto contratti multimilionari per l’acquisto e la distribuzione di alimenti per fornire le truppe dell’Unifil”. La frode viene stimata dal quotidiano di Madrid di circa 4 milioni di euro in cinque anni.