Elezione Maduro, Venezuelani in Italia chiedono riconteggio dei voti

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Elezione Maduro, Venezuelani in Italia chiedono riconteggio dei voti

18 Aprile 2013

Un gruppo numeroso di venezuelani residenti in Italia, martedì  ha presenziato alla prima del film “Chavez l’Ultimo Comandante" di Oliver Stone, proiettata presso il Cinema Barberini di Roma, dove era presente l’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Julian Isais Rodriguez Diaz. In questa occasione, attraverso l’intervento della giornalista dott.ssa Marinellys Tremamunno, ha chiesto in maniera pubblica e pacifica il riconteggio integrale dei voti delle elezioni presidenziali della precedente domenica 14 aprile del 2013.

Infatti, subito dopo le elezioni, é stato proclamato presidente Nicolàs Maduro, delfino del defunto Chavez, che risulta avere prevalso con una differenza di appena 234.935 voti in più rispetto a quelli di Henrique Capriles Radonsky, candidato dell’opposizione democratica, per un totale di 14.895.107 voti validi. Nell’imminenza del dopo elezioni, il Comando Simon Bolivar (gruppo di opinione di area democratica), vista la differenza così esigua (uno scarto dell’1,5 % dei voti), ha denunciato pubblicamente la presenza di oltre 3.200 episodi irregolari, occorsi sia durante (minacce ai votanti) che dopo il processo elettorale (dispersione e distruzione di schede valide da parte dei militari)

La proclamazione così repentina di Nicolàs Maduro, ha ignorato tutte le denunce d’irregolarità e di violazione delle normative elettorali, soprattutto alla luce di un risultato finale che ha evidenziato una così poca differenza tra i due candidati. “Detta proclamazione rappresenta un grande rischio per le istituzioni Venezuelane e per la pace interna di un paese altamente polarizzato”, spiega Tremamunno.

Per questo motivo, nei prossimi giorni, i venezuelani residenti a Roma, rappresenteranno pubblicamente il loro disappunto, per far conoscere, al popolo italiano, alla comunità europea ed a tutti i mezzi d’informazione, quanto avvenuto in grave violazione dei diritti democratici attraverso una manifestazione pacifica a Roma, che si svolgerà domenica prossima 21 aprile dalle ore 10 alle ore 13 a Piazza Cinquecento – Staz. Termini

Nella giornata delle elezioni Presidenziali effettuate lo scorso 14 aprile 2013, il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha fornito un risultato, secondo cui il candidato Nicolàs Maduro, sarebbe stato “presumibilmente” il vincitore con 7.505.338 voti, con una percentuale del 50,66%, ed avrebbe prevalso su Henrique Capriles Radonsky, che avrebbe “presumibilmente” ottenuto 7.270.403 voti, con una percentuale del 49,08%.

Questi risultati delle elezioni presidenziali, conformemente ai dettami della nostra Costituzione Nazionale a quanto previsto dalla legge elettorale, devono essere messi fortemente in discussione e risulta necessario che l’opinione pubblica internazionale faccia pressione sul governo Venezuelano affinché si proceda, sotto il controllo di organismi internazionali, alla riconta complessiva dei voti per garantire, su base democratica, la legittimità del prossimo presidente del Venezuela. La Dott.ssa Tremamunno ha inoltre aggiunto che il candidato Nicolàs Maduro, risulta aver affermato pubblicamente la sera del 14 aprile del 2013, dal Palazzo presidenziale di Miraflores a Caracas,in modo chiaro ed univoco che si sarebbe proceduto ad integrale riconteggio dei voti, ma ciò non é sinora avvenuto.

Fra le denunce di irregolarità verificatesi durante la consultazione elettorale e sostenute pubblicamente dal Comando Simòn Bolivar, si possono elencare: episodi di voto assistito,(coercizione nell’ esercizio di esprimere la propria preferenza), intimidazioni, minacce, violenze diffuse all’ interno dei seggi elettorali, da parte di persone identificate come militari e/o sostenitori del governo, pubblicità elettorale nella medesima giornata del voto, utilizzo di beni e strutture del governo per organizzare centri di propaganda elettorale filo-governativa in adiacenza ed in prossimità dei seggi (severamente vietato dalla legge elettorale), irregolarità e scorrettezze di metodo e comportamento all’interno dei seggi, irregolarità diffuse  nelle operazioni di scrutinio.

“La nostra richiesta di un riconteggio integrale dei voti, é fondata su criteri di democrazia ed ha per oggetto la salvaguardia, la stabilità. la concordia e la pace interna del Venezuela. Quindi, alla luce di tutto ciò, non si capisce il motivo perché il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) debba negare la richiesta del nuovo riconteggio integrale dei voti, dal momento che ha come compito istituzionale la custodia della stabilità democratica e soprattutto la legittimità popolare dello stato venezuelano nella sua complessità”, conclude la Tremamunno.