Elezioni Catalogna, se Puigdemont gioca d’anticipo
24 Ottobre 2017
La soluzione della situazione della Catalogna passerà da nuove elezioni. Il punto è chi convocherà queste elezioni. La scelta dovrebbe essere fatta in fretta, ma potrebbe essere una via d’uscita onorevole per il presidente della Generalitat della Catalunya, Carlos Puigdemont. Bruciare sul filo di lana, finché ha la possibilità di farlo, il governo di Madrid nel portare al voto i catalani.
A suggerire la soluzione è Enric Juliana, vice direttore di “La Vanguardia”, il principale giornale della Catalunya, che oltre all’edizione in lingua spagnola, pubblica anche l’edizione in catalano. Nel suo video-editoriale di oggi Juliana definisce le elezioni a breve termine “la soluzione più ragionevole, intelligente e democratica alla complessa situazione in Catalogna”. Il presidente Rajoy, in un consiglio dei ministri straordinario, ha dato il via all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, la cui ratifica deve però passare dal Senato in sessione plenaria nei prossimi giorni. Dopo un accordo siglato con il PSOE, il Partito Socialista, il governo ha deciso la destituzione del Presidente Puigdemont e di tutto il suo governo. Nel periodo che passa tra la decisione governativa e la sua ratifica, suggerisce Juliana, Puigdemont potrebbe fare questo coup de théâtre.
“Puigdemont ha ancora la possibilità di fare questo passo e di offrire un’uscita che passa per il voto. Che passa per rinnovare la legittimità della situazione politica in Catalogna in una direzione o un’altra”. Con una società divisa in parti quasi uguali intorno all’indipendenza, lo scenario è complesso e, rileva Juliana “da questo scenario si è sviluppata una dinamica di ordine politico ed economico di una forza tremenda che io credo sinceramente che superino le previsioni e la capacità di gestione del gruppo dirigente della Generalitat”.
Convocare i cittadini alle urne dunque è la unica salida, l’unica uscita. Anche perché, suggerisce Juliana, “sono poche le regioni autonome in Europa che hanno la possibilità di sciogliere le camere e andare al voto autonomamente. E un governante che ha questa possibilità dispone di un potere politico e di una quota di sovranità importante”. Il dilemma, in questo momento, conclude Juliana, si concentra in questo punto: elezioni, certamente. Chi le convoca? Rinuncerà, il presidente della Generalitat, a un’importante quota della sua sovranità?