Elezioni Spagna: vincono i Popolari di Rajoy, ridimensionato Podemos. Ma resta problema governabilità
26 Giugno 2016
Sarà pure “grigio”, “timido” e un po’ tecnocrate, ma alla fine Mariano Rajoy vince le elezioni in Spagna. Il Partito popolare arriva primo con il 33 per cento dei voti, nel replay delle elezioni già andate in scena nei mesi scorsi.
La vittoria dei popolari non assicura un nuovo esecutivo, dopo che il sistema politico del Paese è stato rivoluzionato in una inedita forma di quadripolarismo, con la irruzione sulla scena di Podemos e Ciudadanos, ma Rajoy, 61 anni, erede di José Maria Aznar, premier dal 2011 dopo essere stato sconfitto due volte da Zapatero, ora può riprovare a sciogliere il nodo di Gordio della “Gran Coalicion” negoziando il nuovo governo con i socialisti, al 22,8%, e Ciudadanos, che si ferma al 12,9%.
Ancora una volta l’esito degli exit poll, come per Brexit qualche giorno fa, è stato disastroso: Podemos, il partito degli indignados spagnoli, veniva dato davanti al Psoe e il suo leader Pablo Iglesias in buona posizione per candidarsi a premier di un governo di sinistra. Ma con l’arrivo dei risultati reali, si è capito che gli spagnoli, forse spaventati da Brexit, ripiegavano su popolari e socialisti.
Podemos, alleato con Izquierda Unida, si ferma a 71 seggi, lo stesso risultato delle elezioni del 20 dicembre scorso. Il Partito popolare di Rajoy si rafforza rispetto a dicembre, conquistando più di decina di nuovi parlamentari, quando è stato scrutinato oltre il 90 per cento dei voti.
I risultati del ‘secondo turno’, provocato dalla paralisi del parlamento dopo le politiche di dicembre, senza maggioranze chiare e fra veti incrociati dei partiti, non risolvono comunque il problema della governabilità della Spagna. Rajoy promuove la “Gran Coalicion” con socialisti e Ciudadanos, in chiave europeista. Il leader socialista Pedro Sanchez finora ha risposto ‘no’ e i popolari, se dovessero allearsi solo con Ciudadanos, non avrebbero la maggioranza assoluta di 176 seggi del Congresso.
Il risultato dà comunque più forza e autorevolezza a Rajoy, il solo leader ad aver vinto in queste elezioni. Un leader di centrodestra. Appare più difficile che invece ci sia un governo ‘progressista’ Psoe-Podemos, che però potrebbe cercare il sostegno dei nazionalisti baschi del Pnv e degli indipendentisti catalani. Lo scenario politico spagnolo resta quindi semipolverizzato, e c’è già che ci annuncia nuove elezioni politiche, terzo round, fra qualche mese.