Eluana. Sacconi: “Umana comprensione per la famiglia, ma ho dei doveri”

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Eluana. Sacconi: “Umana comprensione per la famiglia, ma ho dei doveri”

22 Gennaio 2009

"È un dovere per il servizio sanitario nazionale idratare e alimentare qualunque persona". E’ quanto ribadisce il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, intervenendo per fare chiarezza su quelle che definisce "le molte inesattezze formali e sostanziali" che sono state accompagnate "da una campagna ideologica che di un caso specifico vuol fare una regola generale".

Il provvedimento della Corte di Cassazione sul caso Englaro, spiega il ministro Sacconi in una nota, "oltre ad avere efficacia solo nel caso specifico, attribuisce una mera facoltà al tutore della signora Eluana Englaro, senza disporre alcun obbligo specifico a carico di una struttura del Servizio sanitario nazionale".

L’obbligo di alimentazione citato da Sacconi si colloca, continua la nota, nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza, per i quali l’articolo 117 della Costituzione prevede la competenza esclusiva dello Stato, il cui compito è quindi quello di garantirne il rispetto nell’intero territorio nazionale.

"In assenza di una disciplina legislativa dedicata alla regolazione della fine di vita – che a questo punto deve essere sollecitata al Parlamento – la generale applicazione del dovere di alimentazione e idratazione nei casi di particolare bisogno non poteva non essere accompagnata da un cosiddetto atto di ricognizione dei principi generali emanato dal ministro nell’ ambito del suo dovere di assicurare l’esigenza di unitarietà del Servizio sanitario nazionale rispetto ai valori fondamentali".

Sacconi ricorda che in passato sono stati prodotti altri atti con lo stesso scopo, come quello sull’ utilizzo dell’elettroshock. Sacconi ricorda anche di essersi avvalso del parere espresso dal Comitato nazionale di bioetica.

Il ministro del Welfare coglie l’opportunità per esprimere la sua "umana comprensione" per la situazione di Eluana Englaro, ricordando che ha anche "un obbligo di seguire scienza e coscienza"

"Così come rispetto tutte le posizioni politiche e culturali – conclude Sacconi – nella misura in cui sono a loro volta laicamente aperte al dialogo, sui temi che riguardano il senso stesso della vita e il suo confine con la morte. Ciò tuttavia non può esimermi dall’esercizio dei miei doveri secondo scienza e coscienza".