Emergenza coronavirus al Parlamento Europeo? Sì, ma non per Greta
05 Marzo 2020
Come è noto, nei giorni scorsi, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha iniziato ad adottare delle misure preventive per cercare di evitare o, almeno, limitare la diffusione del coronavirus all’interno delle istituzioni dell’Unione Europea: per questo, sono stati annullati circa 130 eventi e sono state sospese le visite (comprese quelle istituzionali e già fissate da tempo).
Tuttavia, questa drastica decisione non vale per tutti, perché, proprio oggi, per Greta Thunberg è stata fatta un’eccezione. La paladina dell’ambiente, infatti, è stata ricevuta al Parlamento Europeo per parlare della crisi climatica, come se questo fosse il momento più adatto per farlo.
Non sia mai che la gente si dimentichi della bambina svedese con le trecce e della sua battaglia, combattuta a suon di luoghi comuni e banalità! Non sia mai che, vista l’attuale situazione critica, ormai di livello mondiale, si smetta di pensare al surriscaldamento globale! Non sia mai che Sassoli, cittadino italiano, mostri un minimo di solidarietà nei confronti dei suoi connazionali, tra una chiacchierata con Greta e un post sui migranti che cercano di varcare il confine greco! Non sia mai che questa Unione Europea cerchi una soluzione che vada oltre le parole, per aiutare sul serio uno dei suoi Paesi fondatori a venir fuori dall’epidemia che l’ha colpito e per farlo con meno danni economici e sociali possibili: questo, ovviamente, al netto delle responsabilità degli attuali governanti italiani delle quali, però, non è questa la sede per discutere.
Pertanto, sarebbe opportuno che qualcuno dicesse a queste istituzioni europee – sempre più barricate nelle loro sedi e sempre meno a contatto con i problemi reali – che l’emergenza coronavirus non solo non si risolve con l’antirazzismo, gli abbracci, i viaggi e le fiaccolate in centro, ma nemmeno con questo ambientalismo da strapazzo.