Emergenza lavoro, manifestazioni davanti al Consiglio regionale
27 Aprile 2012
La crisi economica in Molise picchia duro e a farne le spese sono soprattutto imprese e lavoratori. Secondo l’associazione dei consumatori Adoc, nei prossimi mesi il 20 per cento delle aziende e il 30 per cento dei negozi sono a rischio chiusura. Colpa del continuo aumento delle tasse e del calo dei consumi, un mix negativo che impedisce la ripresa.
Secondo uno studio dell’Adoc, l’ulteriore aumento della pressione fiscale dell’otto per cento, produrrà un calo delle vendite del nove per cento e una riduzione del prodotto interno lordo, cioè la ricchezza creata dal Paese, di circa 100 miliardi. Per il presidente di Adoc Molise, Nicola Criscuoli, è un “grave scenario che bisogna assolutamente impedire e sia il governo nazionale che quello regionale devono impegnarsi per spingere la crescita dei consumi e ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese, a partire dalle tasse sui carburanti”.
Il sistema produttivo molisano è in forte difficoltà e chiede aiuto alle Istituzioni. I problemi riguardano categorie differenti. Anche ieri, decine di lavoratori hanno manifestato a Campobasso davanti alla sede del Consiglio regionale. Tra questi anche i lavoratori socialmente utili delle ex Comunità montane (enti ora soppressi) che non hanno ottenuto la stabilizzazione e di fatto sono diventati disoccupati. “Siamo senza stipendio e senza pensione”, hanno detto. Accanto a loro i rappresentanti sindacali della Solagrital di Bojano (Campobasso), la più grande azienda avicola del Molise. “Siamo preoccupati per il nostro futuro”, hanno spiegato. La protesta è comunque servita a ottenere un incontro con il presidente della Regione, Michele Iorio. Il prossimo 4 maggio si farà il punto sui problemi dell’azienda e le prospettive che riguardano il settore agroalimentare. Davanti al Consiglio regionale anche una delegazione di dipendenti dell’azienda Trasporti Molise. I lavoratori accusano la società di “erogare sistematicamente in ritardo gli stipendi”. “Siamo preoccupati per la situazione di precarietà che sta vivendo il settore del trasporto pubblico locale – ha detto Carmine Mastropaolo, segretario regionale di categoria della Uil, non capiamo se le responsabilità siano dell’azienda o della Regione. Resta il fatto – ha aggiunto il sindacalista – che a causa delle difficoltà economiche non siamo neanche in condizioni di poter organizzare uno sciopero”.
I fronti aperti in Molise, dunque, sono tanti e toccano settori diversi. Di crisi economica e vertenze lavorative si parlerà anche oggi in Consiglio regionale a Campobasso. Maggioranza e opposizione si ritroveranno in aula a discutere dei problemi del territorio e in particolare della ricostruzione post terremoto. Il Consiglio dovrà esprimersi sulla nuova Agenzia regionale di Protezione civile a cui è stato affidato il compito di occuparsi del futuro della ricostruzione nei paesi colpiti dal sisma. In ballo c’è la gestione dei fondi del settore, circa 340 milioni di euro, ma anche dei contratti di lavoro di più di 200 tra tecnici e professionisti che in questi anni hanno affiancato i Comuni nelle gare d’appalto e sui cantieri. La bozza di legge è stata approvata in prima Commissione consiliare dalla sola maggioranza di centro destra, mentre l’opposizione critica il progetto dell’Agenzia. Il governatore Iorio, in qualità di commissario per il terremoto, ha già firmato decreti che sbloccano fondi per circa 85 milioni di euro. Risorse che in questo momento possono rappresentare una “manna” per le imprese edili del Molise, anche loro alle prese con la crisi economica.