Emilia-Romagna sotto le scosse: sette morti e quasi cinquemila sfollati
21 Maggio 2012
In Emilia-Romagna non si ferma lo sciame sismico successivo al violentissimo terremoto, del sesto grado della Scala Richter, delle 4.03 di domenica con epicentro a Finale Emilia, in provincia di Modena. Numerose scosse, anche di media intensità, si sono verificate nella notte tra domenica e lunedì: una, alle 00.22, di magnitudo 3,7 della Scala Richter. Un’altra, all’01.04, del 3,6. Entrambe sono state avvertite dalla popolazione. L’epicentro, questa volta, si è avuto nelle località di Vigarano, Mainarda, Mirabello, Poggio Renatico e Bondeno, sempre in provincia di Modena.
Il bilancio parla di sette vittime (sei nel Ferrarese e uno in provincia di Bologna). Una cinquantina i feriti lievi. Sono quasi cinquemila, invece, gli sfollati costretti a trascorrere la notte in albergo o nelle tendopoli allestite dalla Protezione Civile. Per il suo capo, il prefetto Franco Gabrielli, recatosi assieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani prima in provincia di Ferrara e poi in quella di Modena, “la priorità assoluta deve essere quella di fornire assistenza alle persone colpite dal sisma e di assicurare un ricovero caldo a tutti gli sfollati. Il peggio, del resto, potrebbe non essere ancora alle spalle. Non necessariamente quella di domenica mattina è la scossa più grande. Bisogna essere cauti – ha proseguito Gabrielli -, sui terremoti non si fanno previsioni e non si approccia il problema con superficialità e impropria rassicurazione”.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, ci si è messo anche il maltempo: pioggia e freddo (nella notte la colonnina di mercurio è scesa intorno ai 10 gradi) stanno caratterizzando queste ore e rendendo meno agevole il lavoro dei volontari, nonché, evidentemente, le condizioni degli sfollati.
Sono in molti a chiedere la sospensione del Patto di Stabilità per i comuni danneggiati dal sisma. In questo senso, occorre ricordare la presa di posizione di Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati del Popolo della libertà, modenese: “E’ necessario mettere in campo misure per favorire la ricostruzione e non arrecare ulteriori disagi ad una popolazione già provata dal sisma e dalle conseguenze che comporta. Ritengo – ha proseguito l’esponente del Pdl – che debbano essere appoggiate le proposte avanzate dal presidente della Provincia di Modena, che chiede una sospensione del Patto di stabilità per mettere gli Enti locali nella condizione di agire rapidamente. Penso, inoltre, che debba essere rivista la data di presentazione della dichiarazione dei redditi, per poter censire le imprese e le famiglie danneggiate, affinché per quest’anno possano essere valutate, a seconda della gravità dei casi, uno sconto o il non pagamento delle imposte. Porterò – ha concluso la Bertolini – queste ragionevoli richieste in Parlamento e all’attenzione del governo. Sono certa che anche a Roma ci sarà quell’unità di intenti, che non è mai mancata alle nostre comunità e che è fondamentale per superare le difficoltà”.
Sul piano istituzionale, il presidente del Consiglio Mario Monti ha dovuto anticipare il suo rientro dagli Stati Uniti per seguire da vicino gli eventi. Martedì l’esecutivo dichiarerà lo stato di emergenza. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invece, ha voluto esprimere la sua “commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime”, mentre Oltretevere, Papa Benedetto XVI, ha implorato “la misericordia di Dio per quanti sono morti e il sollievo nella sofferenza dei feriti”.