Emiliano lancia i suoi circoli in Puglia e intanto guarda oltre i confini regionali

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Emiliano lancia i suoi circoli in Puglia e intanto guarda oltre i confini regionali

22 Dicembre 2011

di M. C.

Alla fine ce l’ha fatta. Michele Emiliano ha presentato la sua rete di circoli sparsi in tutta la regione, uniti sotto il simbolo che fu quello della civica barese in grado di sbaragliare la concorrenza nel 2004 e aprire profonde crepe all’interno del centrosinistra levantino. Questa volta Emiliano rilancia e spera nel raddoppio: la fitta rete di contatti che dal Gargano al Salento il sindaco di Bari ha saputo tessere durante il suo mandato da presidente regionale del PD trova una casa, un simbolo e una missione.

Non va troppo lontano dalla verità chi pensa che questa scelta, tutta politica, di Emiliano possa aiutarlo ad ottenere il pass necessario per sostituire Nichi Vendola alla guida della regione: i circoli sparsi sul territorio sono un segnale di forza di un politico fuori dagli schemi, poco incline ai giochi di partito e che ha fondato sul suo prorompente personalismo le basi della propria carriera politica. Quella “e” rossa che troneggia sul simbolo del movimento la dice lunga: Emiliano è pronto a scendere in campo, il capoluogo regionale gli sta stretto e farebbe volentieri i bagagli per trasferirsi nei palazzi della regione, ma le beghe tutte interne al Partito Democratico pugliese sono ancora molte e molto forti sono coloro che non lo amano. Quando la scelta diverrà impellente – Vendola è incandidabile perché già al secondo mandato, oltre ad essere incantato dalle sirene della politica nazionale – Emiliano avrà dalla sua parte, dunque, i circoli che proprio lui ha creato, fosse anche solo per smentire tutti quelli che lo accusano di baricentrismo esasperato.

Giura che i circoli nascono per “riaprire il dialogo nei comuni su un’idea della politica basata sulla cura del quotidiano e sulle strategie da attivare per il futuro” e che il suo movimento con le elezioni regionali non c’entra proprio niente. Scherza, Emiliano, quando dice che se potesse farebbe “il sindaco tutta la vita” e, in effetti, sono davvero pochi quelli disposti a credergli. La tentazione del salto è davvero troppo forte e importanti avvisaglie già ci sono state poco prima dell’ufficializzazione della ricandidatura di Vendola nel 2010. Un peso massimo come Emiliano ama le sfide impossibili e non si farà sfuggire di sicuro, in un modo o nell’altro, questa occasione.

In primavera ci sarà il primo banco di prova durante le elezioni amministrative sparse, come ogni anno, nelle diverse provincie pugliesi. Brindisi, Lecce, Taranto e Trani sono solo i comuni più importanti che andranno al voto nel 2012 e i circoli di Emiliano sono pronti a misurarsi con il territorio e l’elettorato. La ricetta è quella provata a Bari anni fa: raccogliere e coinvolgere chiunque, marciando un po’ sull’antipolitica e un po’ su una romantica idea di rinnovamento che poi, almeno a Bari, si è dimostrato fasullo. Emiliano si affiancherà al Pd, il partito che lo tiene in vita come sindaco di Bari, ma saranno due cose diverse, distinte non solo sulla scheda elettorale: un buon risultato di “Emiliano per la Puglia” risuonerà inevitabilmente come un’amara sconfitta del Pd e, viceversa, una disfatta del neonato movimento pregiudicherebbe forse quel pass regionale che Emiliano sogna da anni.

La partita, insomma, è importante e tutta interna al centrosinistra. Oltretutto, non è detto che le ambizioni del sindaco si fermino alla Puglia. “Il rapporto con l’universo vendoliano è molto difficile” dice sibillino Emiliano e l’idea di una confederazione di liste civiche capaci di smuovere la sinistra italiana, forse troppo piegata proprio su Vendola, non è poi tanto fantapolitica. I rapporti con Luigi De Magistris sono ottimi, la formazione è la stessa e le aspirazioni anche; è così che nasce la possibilità di presentare “una lista civica nazionale almeno al Senato, in collaborazione col Pd e l’intero centrosinistra”, una possibilità, ammette Emiliano, prospettata anche a Romano Prodi e che naufragò per diffidenza ed incapacità, forse, e che ritorna prepotentemente in auge proprio ora che l’altro astro nascente della politica pugliese, Vendola, acquista potere lungo lo stivale.

Le elezioni primaverili diranno molto sul futuro politico della Puglia, ma saranno in grado d’incidere anche sull’avvenire della politica nazionale: se dovesse essere un successo l’esperimento di Emiliano, saranno in molti a seguire il suo esempio, preparando il terreno per quella confederazione di liste capaci di sconvolgere il centrosinistra italiano. Il guanto di sfida è stato lanciato, ora sta a loro decretare vinti e vincitori, sempre che la sinistra – pugliese e nazionale – non riprenda a fare ciò che sa fare meglio: harakiri.