Emiliano: “Porterò a termine il mio mandato e alle primarie voterò Bersani”

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Emiliano: “Porterò a termine il mio mandato e alle primarie voterò Bersani”

26 Ottobre 2012

Non si è mai nascosto dietro un dito Michele Emiliano. Fin dall’inizio della sua avventura a Palazzo di Città, l’attuale Sindaco di Bari e presidente pugliese del Partito Democratico ha sempre avuto il coraggio di andare controcorrente, scontentando a volte anche gli stessi esponenti del suo partito, come nel caso della paventata opportunità di dare vita ad una lista civica di portata nazionale con altri sindaci del Belpaese. Qualche giorno fa ha destato curiosità  una dichiarazione pubblicata sul suo profilo Facebook, con la quale ha annunciato di voler rimanere in carica fino alla naturale scadenza del suo mandato, negando di ambire ad una candidatura in Parlamento. Ha aggiunto, anzi, che impazzirebbe di noia “in Parlamento a contare i giorni che non passano mai”, sostenendo con forza quanto sia più giusto tornare a casa a fare il proprio mestiere piuttosto che fare politica di professione. L’abbiamo incontrato per discuterne con lui e per chiedergli chi sosterrà alle primarie del Pd.

Recentemente ha dichiarato di sentirsi un magistrato prestato alla politica e che quindi alla scadenza del suo mandato potrebbe tornare a fare altro. E’ una decisione presa da tempo e ufficializzata solo adesso o la conseguenza di qualcosa in particolare?

“Mi permetto di dire che è un abito mentale. La politica non è un mestiere, né una carriera. È una cosa che si fa nel momento in cui uno pensa che il suo ruolo è utile, meglio ancora se indispensabile. Come tutti quelli che dalla società civile entrano in politica, avendo avuto anche un po’ di fortuna da questo punto di vista, io mi sono sentito utile. Dunque non sopporterei l’idea di dover proseguire sopportato da qualcuno che mi deve candidare da qualche parte per farmi sedere in Parlamento o altrove. Andrò avanti solo se sentirò che questo è necessario, utile e desiderato dagli altri. Altrimenti ho un lavoro bellissimo, che fa parte della filmografia e della letteratura di tutto il mondo: io faccio l’investigatore, uno dei mestieri più divertenti che esistano e tornare a farlo non mi costerebbe nulla”.

Si rende conto che questo potrebbe costituire un precedente molto scomodo per molti suoi colleghi  di partito e non solo?

“Bisogna tenere conto, innanzitutto, delle storie politiche diverse. C’è chi fa parte di una generazione che ha dedicato alla politica tutta una vita, cominciando a 12, 13 anni e continuando così. Io non ho mai fatto politica in vita mia, ho fatto tutti i lavori del mondo. L’ultimo è stato quello di magistrato, che ho fatto con tutta la passione e con amore, e devo dire di aver conseguito anche lì qualche successo. La politica l’ho vista come una specie di servizio militare, come una cosa temporanea. Certo, sarebbe un’uscita clamorosa, rimarrebbero tutti con un palmo di naso, ma chissà che non vada a finire veramente così”.

Non prenderebbe in considerazione l’ipotesi di rendersi utile al suo partito nella veste di guida politica “esterna”?

“Io non posso vivere di rendita, dovrei continuare a lavorare. E per continuare a lavorare dovrei smettere di occuparmi di politica, perché chi fa il magistrato non può fare l’opinionista, deve star zitto e fare il proprio mestiere ogni giorno. Io dico solo, però, che questa idea dovrebbe essere propria di tutti. Invece vedo, tanto a destra quanto a sinistra, che quando arrivano gli ultimi mesi del mandato sono tutti in ansia per capire cosa devono fare, perché altrimenti devono andare a lavorare e questo gli pesa. Bene, a me andare a lavorare non pesa”.

Chi voterà alle primarie del PD?

“Bersani. Bersani perché è il segretario del partito, Bersani perché è una persona umile (lo ripete lapidariamente tre volte, ndr). E che Dio ce la mandi buona. Spero di azzeccarlo, perché non ci sta scritto da nessuna parte che l’azzeccheremo. Però io, tra i vari candidati, preferisco lui. Ovviamente per me questo non significa aderire all’area politica di bersani, significa solo che lo voto alle primarie”.

Caldeggerà le primarie del centrosinistra anche a Bari per stabilire chi sarà il candidato a succederle?

“Caldeggerò le primarie ma non indicherò nessun nome, il mio successore deve essere una persona che non deve avere il mio imprinting addosso, altrimenti sarebbe un sindaco a metà. I baresi vogliono un sindaco al 100%, che non debba rispondere a me ma solo a loro, perché saranno loro che lo eleggeranno”.