Energia, nuova crisi Russia-Bielorussia

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Energia, nuova crisi Russia-Bielorussia

02 Agosto 2007

L’Unione europea ha convocato per la prossima settimana una
riunione del Gruppo di coordinamento sul gas, per far fronte alla nuova crisi
legata alle forniture russe e scatenata dalla decisione di Mosca di tagliare il
45% del metano che fornisce a Minsk, a causa di un debito non onorato da 333
milioni di euro.

In una nota di Bruxelles si legge che “La Commissione
ritiene che una fornitura di gas sicura e senza turbative sia di importanza chiave
per l’economia europea le dispute sulle forniture energetiche che coinvolgano i
paesi direttamente confinanti con l’Unione comportano quindi una seria
preoccupazione”.

Quindi la Commissione chiede a Russia e Bielorussia “di
trovare un rapido e amichevole accordo- auspica l’esecutivo Ue- di rispettare
gli obblighi contrattuali, di reagire in maniera proporzionata ai disaccordi e,
in ogni caso, di non disturbare, ne’ direttamente ne’ indirettamente, le
forniture di gas dirette agli stati membri Ue”.

Ieri sera intanto la Commissione aveva attivato Nesco (Network
of energy security correspondents), la rete di informatori per la sicurezza
energetica, perché sia possibile controllare la situazione tra Russia e
Bielorussia e i suoi possibili impatti sul flusso di gas diretto all’Ue. È inoltre
in corso uno scambio permanente di informazioni tra la Commissione, gli Stati
membri e il segretariato del Consiglio. Costanti anche i contatti con Gazprom e
le autorità bielorusse.

Il Gruppo di coordinamento sul gas convocato dalla
Commissione, è costituito da due rappresentanti delle proprie autorità
competenti per ogni stato membro. La rete degli informatori per la sicurezza
energetica Nesco invece è un organismo creato dalla Commissione come un meccanismo
di prima allerta per la sicurezza energetica europea ed è formata da
rappresentanti della Commissione, del Segretariato del Consiglio e degli stati
membri Ue.