Energia, Vertice Ue trova l’accordo. Draghi: E’ andata bene

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Energia, Vertice Ue trova l’accordo. Draghi: E’ andata bene

Energia, Vertice Ue trova l’accordo. Draghi: E’ andata bene

21 Ottobre 2022

Al vertice Ue di Bruxelles c’è l’accordo per le misure contro la crisi energetica.

Dopo le accese discussioni della notte, i capi di Stato e di governo dell’Unione europea sono arrivati a un compromesso.

Compromesso non facile per un accordo, in alcune sue parti, ancora poco chiaro.

Gli obiettivi sono tre: fare abbassare i prezzi della energia, garantire l’approvvigionamento e ridurre la domanda.

Per il presidente del consiglio Draghi, l’accordo è “soddisfacente”. “E’ andata bene”, ha commentato il premier.

C’è una apertura sul price cap. La disponibilità a sostenere attraverso i fondi europei famiglie e imprese, anche se con una formulazione piuttosto vaga.

Il Consiglio europeo prevede acquisti congiunti di gas da parte dei paesi membri su base volontaria. Pur lasciando liberi gli Stati di non sottoscrivere i contratti negoziati congiuntamente. Il Vertice sollecita la creazione di consorzi di società private e con l’obbligo di negoziare (ma non di acquistare) almeno il 15% del gas.

C’è un riferimento diretto al “price cap”, nonostante la opposizione di Germania, Olanda, Austria.

Le decisioni sul tetto al prezzo del gas andrannoprese “dopo averne valutato l’impatto. In particolare sui contratti esistenti e la non incidenza sui contratti a lungo termine. E tenendo conto dei diversi mix energetici e delle circostanze nazionali”.

L’accordo sul price cap

L’accordo parla di un “corridoio di prezzo dinamico temporaneo sulle transazioni di gas naturale. Per limitare immediatamente gli episodi di rialzo eccessivo dei prezzi”. Questo è il “price cap” sul mercato all’ingrosso del gas, chiesto dall’Italia e da circa altri 15 stati membri.

Il corridoio prevede però una serie di condizioni.

Non deve pregiudicare gli scambi di gas fuori borsa (“out of the counter”).

Né mettere in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento di gas dell’Unione.

Deve dipendere dai piani di risparmio nazionali di gas.

Non impedire i flussi di gas tra i Paesi Ue basati sul mercato.

Ancora, non pregiudicare la stabilità e il funzionamento dei mercati dei derivati energetici.

Infine, deve tenere conto dei prezzi di mercato del gas nei diversi mercati organizzati nell’Unione.

Il pacchetto energia prevede la creazione di strumenti complementari al Tft di Amsterdam entro l’inizio nel 2023. Nel frattempo, l’introduzione di un meccanismo di correzione del mercato per limitare i prezzi eccessivi.

Nell’accordo si fa anche riferimento ad un price cap del gas usato per la generazione di energia elettrica per contenere gli aumenti di consumo energetico.

Sostegni a famiglie e imprese

Il vertice Ue fa un richiamo alla semplificazione delle procedure autorizzative per introdurre più rapidamente le installazioni per la produzione di energie rinnovabili e le reti per il loro trasporto, anche con misure di emergenza.

Ci sono misure di solidarietà energetica in caso di interruzione dell’approvvigionamento del gas a livello nazionale.

Per quanto riguarda i finanziamenti europei contro la crisi energetica, si parla di “soluzioni comuni europee”, pur se in modo piuttosto vago.

C’è un riferimenti agli aiuti di Stato per sostenere le imprese e le famiglie, “in particolare le più vulnerabili nelle nostre società”.

L’impegno in questo caso prevede 40 miliardi di euro. Queste risorse saranno stanziate nell’ultimo bilancio pluriennale 2014-2020. Il pacchetto RepowerEu (300 miliardi) sarà un’altra risorsa. Anche se Consiglio e Parlamento europeo devono ancora approvarlo.

Il pacchetto elaborato dal Vertice Ue fa riferimento alla possibilità di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche.

Il Consiglio ha dato mandato ai ministri dell’Energia che si riuniranno martedì a Lussemburgo di elaborare i dettagli tecnici di una road map per l’applicazione del pacchetto energia.