ENI da Kashagan a Zohr, “modello italiano di cui andare orgogliosi”

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ENI da Kashagan a Zohr, “modello italiano di cui andare orgogliosi”

20 Ottobre 2016

Eni annuncia la partenza del primo lotto di greggio prodotto dal giacimento giant di Kashagan dall’impianto di trattamento a terra e destinato all’esportazione. La produzione, riavviata a seguito del completamento delle operazioni di sostituzione delle pipeline, aumenterà gradualmente fino a un primo livello di 180.000 barili al giorno.

Obiettivo della produzione 370.000 barili al giorno che sarà raggiunto entro la fine del prossimo anno. Il giacimento giant di Kashagan si trova a nord del mar Caspio, a circa 80 chilometri a sud est di Atyrau, in Kazakistan ed è uno dei più grandi giacimenti petroliferi scoperti negli ultimi 40 anni, con riserve stimate di 35 miliardi di barili di olio in posto.

Da un punto di vista tecnico, ambientale e logistico, Kashagan rappresenta uno dei progetti industriali più’ complessi e sfidanti realizzati a livello mondiale. Eni detiene nel consorzio per lo sviluppo di Kashagan una partecipazione del 16,81%. Gli altri partner del consorzio, rappresentato dall’operatore NCOC (North Caspian Operating Company), che opera all’interno dell’accordo North Caspian Sea Production Sharing (NCSPSA), sono KazMunayGas (16,88%), ExxonMobil (16,81%), Shell (16,81%), Total (16,81%), la CNPC (8,33%) e Inpex (7,56%).

Nei giornis corsi si è svolta a Roma la Conferenza internazionale a Roma sul gas del Mediterraneo orientale, dove grande importanza è stata data anche all’investimento sul giacimento Zohr, al largo delle coste egiziane, da parte della compagnia italiana Eni. La scoperta del giacimento di Zohr, secondo il responsabile affari istituzionali di Eni, Pasquale Salzano, è avvenuta grazie alla “indubbia capacità esplorativa,” di ENI ma anche perché è riuscita ad impostare, d’intesa con il governo egiziano, una strategia di sviluppo energetico del paese”.

Salzano ha sottolineato come Eni segua un modello di sviluppo e cooperazione che riguarda anche l’economia più ampia, come investimenti nel settoredell’agricoltura e dell’istruzione, e quindi il più ampio tessuto economico e sociale del paese. “Questo modello strategico di sviluppo del paese si accompagna ad un modello operativo – ha aggiunto Salzano -. Zohr è un grandissimo  giacimento, il più grande mai scoperto nel Mediterraneo, 850 miliardi di metri cubi che equivalgono a 20 anni di indipendenza economica dell’Europa. E questa non è la sola unicità della scoperta. Per la sua conformazione questo giacimento è molto veloce da metterle in produzione”.

Salzano ha ricordato infine che il giacimento di Zohr è vicino alle infrastrutture energetiche. “Eni opera dove sa che ci sono infrastrutture energetiche da utilizzare per lo sfruttamento”, ha detto il responsabile della compagnia italiana, secondo il quale il giacimento di Zohr funge anche da “catalizzatore” per altre scoperte più piccole nella zona. “Questo è un modello di cui noi italiani possiamo essere orgogliosi”, ha concluso.