“Er pelliccia” potrebbe avere un futuro… nei pompieri
18 Ottobre 2011
Guardate questa faccia. Fino a ieri campeggiava su tutte le prime pagine dei quotidiani nazionali ed era diventato il simbolo della devastazione della manifestazione degli Indignati di sabato scorso a Roma. Capelli biondi arruffati, bavaglio nero, petto nudo, bracciale giallo. Tre giorni fa Fabrizio Filippi, nell’ambiente conosciuto come “Er pelliccia”, impugnando un estintore, prima lo vuotava agitando l’erogatore in aria, poi lo lanciava verso le forze dell’ordine.
È lui uno dei volti (neanche troppo) nascosti della violenza del 15 ottobre. Uno dei ‘pischelli’ scassatutto. Immortalato da decine di fotografi, il Black bloc, ha fatto del gesto di ribellione la sua stessa condanna. Sì, perché è stato proprio grazie a quegli scatti che la polizia scientifica è riuscita a identificare il 24enne, già fermato sotto la sua abitazione dalla Digos nella giornata di ieri. Per lui è scattato il fermo per resistenza pluriaggravata e si è aggiunto, così, il tredicesimo tassello nel mosaico degli ammanettati del “Sacco di Roma”.
Agli agenti che lo hanno bloccato, il giovane, con precedenti per stupefacenti, ha consegnato i vestiti che indossava nel corso della manifestazione e ha detto, in preda al panico, di aver “usato l’estintore per spegnere l’incendio”. Un’affermazione a dir poco ridicola che dimostra quanto, come al solito, questi individui passino in un attimo dall’essere lupi, quando con una spranga in mano e un casco in testa si sentono onnipotenti in mezzo al branco, ad essere agnelli, quando vengono beccati dalle forze dell’ordine da soli e senza che una maschera gli copra il volto.
Noi ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso. Ma vorremmo dare un piccolo suggerimento: che a questo studentello vengano appioppati 5 anni di servizio obbligatorio nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, così magari imparerà davvero a spegnerlo un incendio…