Erasmus, italia bocciata:costosa e male organizzata

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Erasmus, italia bocciata:costosa e male organizzata

Erasmus, italia bocciata:costosa e male organizzata

11 Marzo 2008

L’Italia? Bella e accogliente, ma anche costosissima, incapace di garantire un alloggio a prezzi contenuti, con università male organizzate in cui le strutture sono pessime.

 E l’inglese non lo parla nessuno o, al massimo, non è indispensabile.
Insomma: è meglio visitare il Belpaese da turisti che da studenti Erasmus. È un ritratto a tinte fosche quello che scaturisce dal giudizio dei quasi 1.500 studenti di 28 paesi che, dopo aver soggiornato con un programma universitario Erasmus in 28 città italiane, hanno risposto al questionario proposto on-line dall’ESN, la più grande associazione di studenti d’Europa.

Dalle risposte, pubblicate dalla rivista Student magazine, il nostro Paese non esce certo a testa alta. Le difficoltà maggiori che uno studente straniero incontra giungendo in Italia sono infatti la confusione all’università (31,3%) e i prezzi elevati (31,3%), seguono trovare un alloggio (27%) e la lingua (10,4%). Del resto per il 71% degli intervistati rispetto al proprio paese l’università italiana è organizzata peggio (il 16,8% non vede differenze, il 12,2 giudica l’organizzazione migliore): in particolare, per il 39,6% le strutture sono pessime, il 24,4% ritiene che i servizi web siano organizzati male, il 19,5% se la prende con le informazioni (impossibili da trovare), il 16,5% boccia i professori.

Male anche il capitolo costi. Addirittura l’82% degli intervistati ritiene che in Italia si spenda di più rispetto al proprio Paese (l’11,6% lo stesso, il 5,6% di meno): l’affitto di casa è la voce per loro più costosa (69%), seguono il cibo (14,5%) e i libri (4%). Ma la casa, rileva Student magazine, oltre che costosa è difficile da trovare: ha avuto problemi il 66% degli studenti (in molti casi – Danimarca, Francia, Svezia – è lo stesso ateneo a trovare l’alloggio agli studenti Erasmus), per colpa del prezzo elevato (37,4%), delle cattive condizioni dell’abitazione (29,1%), del razzismo dei proprietari che non affittano a stranieri (20,8%) o dell’assenza di un contratto d’affitto (12,7%).

Le università sono male organizzate, la casa è un problema, fosse almeno semplice comunicare con gli italiani. E invece per più di un quarto degli intervistati (il 26,8%) in Italia l’inglese è inutile e non lo parla nessuno: circa la metà (52%) la ritiene una lingua utile ma non indispensabile, mentre solo per l’1,4% è indispensabile e per il 19,8% è inutile perchè all’università si parla solo italiano. Consoliamoci: prima di giungere in Italia il 97% degli studenti Erasmus ha dichiarato di aver scelto il nostro Paese in quanto gli è sempre piaciuto, lasciandolo il 60% confermerebbe la scelta ritenendolo ancora “un Paese meraviglioso”. La percentuale scende, ma vista l’esperienza è comunque un successo.