Erba. Olindo: “Con Picozzi mi immedesimai nell’assassino”
19 Novembre 2008
di redazione
Le brevi dichiarazioni spontanee di Olindo Romano nel processo di Erba hanno deluso chi si attendeva delle rivelazioni sensazionali. Romano, in pochi minuti, ha precisato di voler colmare alcune sue lacune nei ricordi ma ha ribadito la sua innocenza.
Olindo si è seduto al banco dei testimoni e davanti al presidente della Corte d’assise Alessandro Bianchi e ha parlato messo in chiaro tre punti discussi durante il processo: il video del criminologo Massimo Picozzi, la bibbia riscritta in carcere e i colloqui con gli psichiatri.
Quanto al filmato, l’imputato ha detto di aver acconsentito alla videoripresa effettuata dal criminologo Massimo Picozzi in vista di una perizia psichiatrica perché gli era stato assicurato che in nessun modo quel filmato sarebbe stato diffuso. "Serviva per riordinare la mia confessione ripercorrendola e immedesimandomi nel personaggio", ha dichiarato.
A proposito dei pizzini annotati sulla Bibbia ha detto: "Per tutti ero il mostro di Erba, è vero alcune cose le ho scritte con una punta di rabbia, ma non voleva essere una rivendicazione" come aveva parlato il pm Massimo Astori nella sua requisitoria.
Quanto agli incontri con gli psichiatri in carcere erano "solo esclusivamente per la terapia. Non ho parlato di altro che della terapia. Solo con uno degli psichiatri abbiamo parlato della strage".
Olindo ha concluso il suo intervento spiegando le ragioni delle sue dichiarazioni spontanee: "Non ho buona memoria. Mi sono dimenticato di dire queste cose", ha detto facendo riferimento alla precedente dichiarazione spontanea resa il 18 febbraio scorso.