Erede Samsung indagato: accusa di corruzione
12 Gennaio 2017
Il vicepresidente ed ‘erede’ dell’impero Samsung, Lee Jae-Yong, è stato interrogato oggi nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo di corruzione che ha già travolto i vertici della Corea del Sud, dove contro la presidente Park Geun-Hye è in corso una procedura di impeachment. Uno sviluppo che potrebbe portare addirittura all’arresto di Lee Jae-Yong, che si è detto “dispiaciuto per avere causato preoccupazione alla gente riguardo questo incidente”.
L’inchiesta è in mano ad una commissione ad hoc e il figlio del presidente di Samsung Group Lee Kun-Hee è nel mirino per possibili atti illeciti legati al National Pension Service (il fondo pensioni sudcoreano, colosso mondiale del settore) e il ruolo che questo ha avuto nella mega-fusione tra due filiali di Samsung, la Cheil Industries e Samsung C&T.
Chiamati a rendere dichiarazioni in un’audizione al Parlamento in dicembre, i vertici di Samsung avevano ammesso di aver versato denaro a fondazioni della Choi, ma avevano negato di aver chiesto favori. Il vicepresidente Lee Jae-yong – candidato a prendere il controllo dell’azienda al posto del padre, il 74enne Lee Kun-hee – aveva anche ammesso di aver versato denaro per finanziare la carriera della figlia di Choi, Chung Yoo-ra, nelle gare equestri. Nessun commento filtra da parte dell’azienda. Diversi tycoon, però, ritengono che non si tratti di altro se non delal cosiddetta “realtà coreana” in cui non è possibile opporsi se è il governo stesso a chiedere di donare del denaro.