Essere straordinaria ed elegante fu la maledizione di Coco Chanel

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Essere straordinaria ed elegante fu la maledizione di Coco Chanel

05 Aprile 2010

C’è una foto di Gabrielle Chanel da giovane scattata in un parco di Vichy, in Francia. Gabrielle ha 23 anni ed è in posa vicino alla sua zia preferita, Adrienne, maggiore solo di qualche anno. Sono contenta di annunciarvi che la donna definita da Giorgio Armani «la donna più elegante di sempre» non era certo una bellezza classica. La ragazza della foto, allora non ancora nota con il soprannome di Coco, aveva capelli folti e scuri, occhi neri e una bocca grande da pirata. Aveva l’aspetto della ragazzina che a scuola vi convince a infrangere le regole con lei per poi dare a voi tutta la colpa.

Secondo Colette e Diana Vreeland (direttrice di «Harper’s Bazaar» e di «Vogue») sembrava un toro. Forse allora i tori erano molto più piccoli, come gli armadi e le taglie; Chanel era birichina, agile e flessuosa. La Vreeland, parlando di Chanel a cinquant’anni, disse: «Aveva una carnagione ambrata luminosa – un viso grande con un naso che sbuffava, proprio come un torello, e guance di un profondo rosso Dubonnet».Nella fotografia di cui parlo, però, è chiaro che Coco non sia «quella carina». Le due ragazze si trovano nella parte sinistra della composizione. Dietro di loro, attraversa la strada un uomo, povero, con indosso una bombetta.

La fotografia è curiosa. Vi si possono già intravedere i primi passi dell’iconico stile Chanel. La bellezza più classica di Adrienne si libra nel tipico abbigliamento da passeggiata al parco dell’epoca – una casacca a doppiopetto indossata su una gonna lunga fino ai piedi e una cintura nascosta da abbondante tessuto, una camicietta a collo alto abbottonata stretta intorno al collo e uno di quei famigerati cappelli fin de siècle che sembravano vassoi di pasticcini. Gli abiti che indossa non sono in alcuna relazione con il corpo; non esprimono nient’altro che la moda dell’epoca.

Gabrielle, invece, appare fresca e disinvolta. La sua gonna è slanciata, svasata e lunga solo fino alle caviglie. La giacca con scollo a V lunga fino ai fianchi ha un leggero restringimento all’altezza della vita. La camicetta è semplice e la cintura ampia; indossa un cappellino di paglia fissato con una spilla su un lato, come un moschettiere. Attorno al collo indossa un ornamento in gale che dà un tocco di femminilità all’intero abbigliamento. Il completo sembra ben ponderato,le proporzioni perfette.

Non possiamo non pensare che il gusto di Chanel fosse qualcosa di innato, che la donna avesse scoperto già in giovane età che cosa le stava bene senza mai cambiare idea, come a volte accade a molte di noi. Non si svegliò mai un giorno, stanca delle sue giacche dal taglio impeccabile e delle sue perle e pensò: «Ciò di cui ho davvero bisogno è un cappello a forma di scarpa o un sari in rayon color fuoco decorato di piccoli cimbali d’oro».

I tempi maturarono e cambiarono dietro di lei, ma nel corso degli anni Chanel elaborò semplicemente ciòche le piaceva di più, ciò che sapeva le stava bene e ciò che trovava sia comodo sia pratico. Se non altro, Chanel fu completamente estranea agli imbarazzanti acquisti compulsivi e questo ci dovrebbe bastare per renderle omaggio.

È impossibile resistere alla tentazione di continuare nell’analisi della fotografia: Adrienne osserva Gabrielle, mentre Gabrielle guarda dritta verso il fotografo e quindi verso il mondo.

Tratto da Karen Karbo, Il mondo di Coco Chanel. Lezioni di vita e di stile della donna più elegante di sempre, Lindau 2010. Tutti i diritti riservati