Esuberi Almaviva, l’azienda: “Governo intervenga in crisi call center”

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Esuberi Almaviva, l’azienda: “Governo intervenga in crisi call center”

02 Aprile 2016

Almaviva, colosso dei call center, conferma 1.670 esuberi a Palermo, che si aggiungono agli oltre 900 di Roma e ai 400 di Napoli. Almaviva ha comunque spiegato di essere pronta al dialogo con i sindacati, chiedendo al Governo di portare avanti interventi strutturali nel settore. Secondo i vertiti di Almaviva, la crisi di settore nei call center ha prodotto una perdita di 80 milioni di fatturato negli ultimi 6 anni e 1,5 milioni di euro al mese. I sindacati chiedono un tavolo specifico al Mise e sono pronti ad uno sciopero nazionale che si aggiungerà alle iniziative di lotta intraprese in altre città.

 

"Non vi sono certamente le condizioni" per interrompere la procedura di mobilità, hanno detto i manager di Almaviva, anche se l’azienda "mantiene piena disponibilità a proseguire nell’analisi di ogni utile percorso diretto a rispondere alle gravi problematiche in atto". Dopo l’incontro nella sede di Unindustria Roma con i sindacati e le rappresentanze aziendali, si conferma quindi il piano di riduzione del personale avviato il 21 marzo scorso.

 

"L’Azienda ha illustrato le misure contenute nel piano di riorganizzazione aziendale alla luce della estrema gravità della situazione, determinata dalla crisi strutturale del settore italiano dei call center, segnato da perduranti fenomeni distorsivi, condizionato da un quadro normativo incerto e da costante elusione delle regole", si legge nella nota. "L’urgenza degli interventi risponde alla necessità di affrontare l’accertata insostenibilità delle attività dell’Azienda alle condizioni attuali e con i soli strumenti fino ad oggi disponibili, compreso l’ormai pluriennale ricorso agli ammortizzatori sociali", sottolinea la società.

 

"A fronte di un radicamento produttivo nei diversi territori che supera i quindici anni, la media del personale che si è avvalsa di sgravi contributivi negli ultimi sei anni è inferiore al 3,5%, attualmente pari all’1%", aggiunge Almaviva. La richiesta è che "siano abbandonati toni di incomprensibile pregiudizio verso il ruolo aziendale e superate posizioni non rispondenti a fatti e realtà".

 

 "Diventa sempre più urgente la convocazione di un tavolo in sede governativa per una vertenza nazionale che ha l’impatto più forte sulla città di Palermo", ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando l’incontro, "chiuso con toni interlocutori ma con un niente di fatto". Per Orlando bisogna "rompere gli indugi per scongiurare una crisi occupazionale che investirebbe tutto il Mezzogiorno del Paese". Oggi i lavoratori di Almaviva hanno partecipato a una manifestazione contro la riforma Fornero sulle pensioni.