Eternit. Al via a Torino l’udienza preliminare per le vittime dell’amianto

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Eternit. Al via a Torino l’udienza preliminare per le vittime dell’amianto

06 Aprile 2009

Si è aperta alle 10 l’udienza preliminare del processo per le vittime dell’Eternit presso il tribunale di Torino. Di fronte al palazzo di giustizia, in attesa che sia apra l’udienza, c’era stato un presidio promosso dai sindacati e dalle varie associazioni che in questi anni si sono battute contro l’amianto, oltre all’associazione delle vittime.

"È l’inizio di un’altra grande battaglia. In questi anni ne abbiamo fatte tante anche sotto il profilo giuridico ma questa è senz’altro la più importante", ha commentato Bruno Pesce coordinatore della vertenza amianto per l’associazione vittime. "Oggi c’è una richiesta semplice – ha aggiunto l’europarlamentare di Rifondazione comunista Vittorio Agnoletto, presente al presidio- che vi sia giustizia che non potrà restituire ai famigliari i propri cari ma almeno consentirà loro di avere un risarcimento".

Dal 1952 ad oggi sono oltre 2.000 le vittime. Mentre 2.889 sono le parti lese individuate dalla Procura. Due gli indagati che oggi non saranno presenti al processo, il barone belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier e il magnate svizzero Stephan Schmidheiny.

Numerose le persone attese all’udienza tanto che sono state allestite tre maxi aule che potranno contenere fino a 1.200 persone provenienti da tutte le aree dove l’Eternit aveva stabilimenti, Casale Monferrato e Cavagnolo in Piemonte, Emilia Romagna, e Bagnoli in Campania. Proprio da Casale sono in arrivo otto pullman.

Molti gli striscioni che sono stati srotolati di fronte al tribunale tra cui uno con la scritta "Via l’amianto", un altro con la scritta "Giustizia" e, quello dell’associazione famigliari delle vittime che recita "Eternit: fermiamo la strage", quello della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, dell’Associazione "Legami d’acciaio" e quello della ThyssenKrupp listato a lutto. E ancora l’Associazione italiana esposti amianto e Medicina democratica.