Eurispes. Bullismo, cresce lo “spettatore silenzioso”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Eurispes. Bullismo, cresce lo “spettatore silenzioso”

17 Novembre 2009

È l’indifferenza la reazione principale da parte dei coetanei di fronte agli atti di bullismo. Fra i bambini, in un anno, questo atteggiamento è raddoppiato (dal 5,1 del 2008 all’11,1% del 2009) e fra gli adolescenti è aumentato di 7 punti percentuale. Fra i bambini, in particolare, è in aumento anche chi dice di “divertirsi” di fronte a questi atti ma anche chi aiuta le vittime. Lo rileva il decimo rapporto dell’Eurispes-Telefono Azzurro sulla condizione dell’infanzia e l’adolescenza presentato oggi a Roma che ha realizzato nel 2009 un’indagine su circa 2.500 bambini (7-11 anni) e ragazzi (12-19 anni) in 33 scuole di ogni ordine e grado.

L’aumento di “spettatori silenziosi” è una novità nel fenomeno di bullismo. Più di un quarto dei bambini ha subito nell’anno offese immotivate o provocazioni e prese in giro; per i ragazzi sono rispettivamente il 18,9% e il 19,8%. Alcuni si sono visti sottrarre cibo, oggetti e denaro, altri hanno visto i propri beni danneggiati. Il 6,5% è stato escluso o isolato dal gruppo con continuità, mentre complessivamente il 7,4% è stato vittima di minacce e percosse.

Fra gli adolescenti, l’atteggiamento di chi “assiste senza intervenire” pur “disapprovando” o “allontanandosi per non essere presi di mira”, è quello più frequente. Fra le più diffuse forme di prevaricazione ci sono quelle di tipo psicologico che si manifestano con la diffusione di informazioni false o cattive. I maschi restano i principali autori di atti di bullismo.

Altra novità di quest’anno, secondo il rapporto, è il timore a rispondere apertamente alla domanda su chi sia l’ autore delle angherie: il 10,2% delle bambine e il 7,8% dei bambini hanno preferito non dare indicazioni. Fra i bambini è forte la convinzione che i bulli prendono di mira chi è straniero ma in ogni caso le vittime preferite sono comunque coloro che “non sanno difendersi o non reagiscono”. È in aumento anche il cyber bullismo: fra gli adolescenti è passato dal 3% al 5,6% la percentuale di coloro che dice di aver ricevuto messaggi, foto o video offensivi o minacciosi.

Un quarto dei ragazzi ritiene che i bulli siano ansiosi e insicuri, mentre il 18%, al contrario, li considera sicuri di sé. Alcuni credono siano impulsivi e fisicamente forti. Per l’11,2% i prevaricatori si trovano tra quelli che vanno male a scuola e per il 3,4% sono quelli isolati all’interno della classe.