Euro. Quagliariello a Sallusti: fra Thatcher e Le Pen non c’è Terza via
25 Marzo 2014
di redazione
“Bisogna fare molta chiarezza. Una cosa è contestare le modalità attraverso le quali è stato gestito il passaggio all’euro, criticare il cambio che allora si negoziò, battersi per una governance efficace e per istituzioni comunitarie più vicine ai popoli e agli Stati membri. Altro è sostenere oggi l’uscita dalla moneta unica: sarebbe una sciagura, innanzi tutto economica, e a pagarla sarebbero in primo luogo quelle categorie alle quali il centrodestra dovrebbe prestare più attenzione: lavoratori autonomi, piccoli e medi imprenditori, professionisti. Per non parlare di cosa resterebbe dei risparmi delle famiglie accumulati con i sacrifici di generazioni”. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra. “Tornare indietro – afferma ancora Quagliariello – significherebbe inoltre alimentare pulsioni regressive alla chiusura, che sono l’esatto contrario dei principi alla base del libero mercato. Per questo, ci dispiace per il Giornale, ma tra la Le Pen e la Thatcher non c’è una terza via. Chi lo sostiene sembra emulare gli eurocomunisti di un tempo che disperatamente cercavano una mediazione tra la fedeltà all’Urss e la democrazia. L’ambito è diverso, ma la contraddizione nella quale s’incorre – conclude il coordinatore Ncd – è altrettanto grave”.