Eurogruppo striglia Italia: “Misure che aumentano il deficit”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Eurogruppo striglia Italia: “Misure che aumentano il deficit”

08 Marzo 2016

Nuovo richiamo dell’Eurogruppo all’Italia e agli altri Paesi Ue maglia nera sui conti pubblici e con un debito insostenibile sul lungo periodo. Il nuovo "warning" che arriva da Bruxelles riguarda la politica economica del Governo, "sono state prese misure che aumentano il deficit, e c’è un rischio di significativa deviazione dall’aggiustamento".

 

"Anche se venisse accordato il massimo potenziale di flessibilità" dall’Europa, lo scostamento dai parametri europei resterebbe ugualmente, insieme al mancato obiettivo sul debito tra quest’anno e il 2016. "Il debito si è stabilizzato e che comincerà a scendere", ribatte il ministro Padoan che però sottolinea "ci sono alcuni margini di aggiustamento che andranno sfruttati".

 

Lo scostamento del deficit  era già stato registrato dalla Ue lo scorso novembre e Bruxelles aveva chiesto a Roma di intervenire per evitare che la deviazione portasse a un richiamo ufficiale della commissione e allo stop alla flessibilità. Da novembre, l’Eurogruppo sottolinea quindi che il governo italiano non ha preso misure correttive adeguate.

 

"Il rapporto debito/pil si è stabilizzato nel 2015 e comincia a scendere nel 2016," ma secondo la Ue "l’alto debito resta motivo di preoccupazione".  "L’Italia sa cosa deve fare per essere in regola", ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

 

Insomma, il governo Renzi ha seguito la strada di una manovra e di una politica economica che al di là degli slogan riformisti e rottamatori si sta rivelando né più né meno che una tradizionale politica di spesa tipica della sinistra. I conti non tornano e l’Europa li passa al setaccio, mentre il debito sul lungo periodo resta insostenibile. Questi i risultati dell’esecutivo di Matteo Renzi.