Europa e America non mollano Zelensky

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Europa e America non mollano Zelensky

Europa e America non mollano Zelensky

15 Novembre 2022

Kherson, Ucraina. Il presidente Zelensky ha attraversato le strade della città liberata dall’esercito ucraino. La ritirata dei russi, secondo Zelensky, è “l’inizio della fine della guerra”. Il presidente ha ricordato l’enorme costo sopportato fino ad ora dagli ucraini nella lotta di liberazione. “Una vittoria significativa,” l’ha definita il presidente americano Biden.

Parlando alla stampa al G20 di Bali, Biden ha rassicurato Kiev che gli Usa continueranno a fornire armi e materiale bellico per vincere la guerra. Gran parte della Ucraina meridionale e orientale resta ancora sotto il controllo russo e la stessa Kherson nel mirino della artiglieria di Putin. Anche dall’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Borrell, l’Europa deve continuare a sostenere l’Ucraina.

Borrell ha parlato ieri alla fine dell’incontro dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea a Bruxelles. Ha assicurato che la Ue si occuperà di formare 15 mila membri delle forze armate ucraine, in Polonia e negli altri Paesi membri. “L’Unione europea sarà al fianco dell’Ucraina fino alla sua vittoria e questa sarà basata sui parametri decisi dall’Ucraina”, ha continuato. Borrell ha anche confermato un’assistenza militare per un valore di 8 miliardi di euro.

8 miliardi sono circa la metà dello sforzo bellico americano verso Kiev. L’Ue continuerà a “isolare la Russia a livello internazionale” e ad imporre “misure restrittive” per colpire l’economia russa. L’Occidente ora non deve fermarsi nel sostegno all’Ucraina.

Il presidente Zelensky ha posto tre richieste ben precise per avviare dei seri colloqui di pace. Il ritiro delle truppe russe dai territori occupati. I risarcimenti per le distruzioni economiche provocate dalla Russia in Ucraina. E che vengano puniti i crimini di guerra commessi dai russi. Questa è la piattaforma che ora l’Europa deve condividere con l’Ucraina. La pace in Ucraina può arrivare solo se queste richieste verranno assolte.

Non è il momento di inseguire le piazze europee che chiedono di fermare l’invio di armi alla Ucraina. L’Europa deve mandare un messaggio forte e chiaro a Putin: l’unica pace possibile è quella che partirà dalla soddisfazione delle richieste ucraine. Alla fine di settembre Putin ha affermato che Mosca è aperta all’ipotesi di colloqui con Kiev. Putin è un criminale di guerra, in teoria non dovrebbe neppure fare richieste e se la Russia fosse un Paese democratico sarebbe già stato deposto.

La fine di questa guerra è possibile solo le condizioni poste dalla Ucraina saranno rispettate. Fino a quel momento, l’Occidente, Usa ed Europa, hanno il dovere di sostenere l’Ucraina. “Il conflitto è scoppiato nove mesi fa e non è ancora terminato con la vittoria dell’Ucraina: e questo significa che noi, comunità occidentale, non abbiamo fatto abbastanza”. Il ministro degli Esteri estone, Urmas Reinsalu, ha ragione. Bisogna aumentare gli aiuti militari a Kiev, definire un nuovo pacchetto di sanzioni, sostenere finanziariamente l’Ucraina. Fino alla sconfitta del regime russo.