Europa e Immigrazione, il New York Times sta con Alfano
10 Giugno 2014
di Staff
Il 18 maggio scorso, il New York Times ha pubblicato un editoriale dal titolo "Europe’s migration emergency" che dà pieno appoggio alla linea seguita da Angelino Alfano in materia di immigrazione. Non ne abbiamo parlato a quell’epoca perché il Nuovo Centrodestra non fa campagna elettorale sulla pelle di chi soffre. L’Occidentale lo propone ora ai suoi lettori come spunto di riflessione. Anche il più importante quotidiano americano ritiene infatti inadeguato il ruolo svolto dalle istituzioni europee di fronte al dramma umanitario cui stiamo assistendo e chiede, come Angelino Alfano, risposte concrete all’Europa.
Il Ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, ha dato all’Unione Europea un ultimatum: o aiuta l’Italia ad accogliere le ondate di migranti africani che rischiano di morire nel Mediterraneo nel loro tentativo di raggiungere le coste italiane o l’Italia inizierà ad inviarli negli altri Paesi europei.
Dopo il naufragio di un barcone sovraccarico di passeggeri la settimana scorsa – sono state soccorse 206 persone al largo delle coste italiane, sono stati recuperati 17 corpi, mentre vi è un numero imprecisato di dispersi – la Commissione Europea ha detto che l’Italia dovrebbe far sapere di cosa ha bisogno. Questa non è una risposta accettabile.
La Commissione sa benissimo che cosa si aspetta l’Italia. L’Italia chiede che la Commissioni le rimborsi le spese di soccorso dei migranti. L’Italia chiede anche che l’Europa assuma la guida delle operazioni di soccorso in mare. L’operazione Mare Nostrum è stata lanciata dopo che un’imbarcazione è affondata al largo delle coste dell’isola italiana di Lampedusa nell’ottobre scorso, causando la morte di 350 persone. Da allora, come confermano due nuovi rapporti sulle migrazioni in Europa, il peggioramento della situazione nell’Africa Subsahariana e la drammatica situazione in Siria hanno spinto migliaia di altre persone a rischiare la vita pur di attraversare il Mediterraneo, più di 40.000 solo nel 2013.
Mare Nostrum ha salvato molte vite – afferma la Marina Militare Italiana che ha soccorso recentemente 4.362 persone, incluso un neonato, in soli cinque giorni. Ma così come è lievitato il numero delle persone che tenta la pericolosa traversata del Mediterraneo, così sono lievitati i costi dell’assistenza umanitaria. L’Italia spende, infatti, più di 13 milioni di dollari al mese solo per pattugliare il mare e numerosi altri milioni per soccorrere e venire incontro alle necessità dei migranti.
Questi costi sono destinati ad incrementare drammaticamente dal momento che i conflitti in Africa e Medio Oriente non accennano a diminuire. Un nuovo rapporto USA ritiene inoltre che la desertificazione è anch’esso un fattore che incide su questo fenomeno così come gli effetti destabilizzanti dei cambiamenti climatici.
L’Italia sostiene che 800.000 migranti, provenienti soprattutto dall’Africa, dall’Asia meridionale e dalla Siria si stiano ammassando in Libia con l’intenzione di raggiungere l’Italia. Il Ministro dell’Interno ad interim della Libia, Salah Mazek, ha avvertito di recente l’Unione Europea che la Libia ne ha abbastanza di essere un punto di transito dei migranti diretti in Europa e che "ora tocca all’Europa pagare il conto".
Libia e Italia sono, infatti, solo i punti di transito della grande rotta delle migrazioni. Non possono – e non dovrebbero – essere lasciate sole. I Ministri dell’Interno dell’Unione Europea debbono promuovere un’azione congiunta quando si riuniranno a Lussemburgo ai primi di giugno per parlare di immigrazione. E gli Stati Uniti, l’Unione Europea e i suoi Stati membri debbono lavorare assieme agli Stati africani e le Nazioni Unite per studiare le cause ed affrontare le conseguenze di questo disperato fenomeno migratorio.
(Tratto da New York Times, editoriale del 18 maggio 2014)