Europa-Merito –Opportunità: bilancio positivo per il Piano Operativo 2012/2013

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Europa-Merito –Opportunità: bilancio positivo per il Piano Operativo 2012/2013

13 Dicembre 2012

Il titolo racconta tutto: Europa-Merito -Opportunità. Obiettivi? Fortunatamente in alcuni casi già realtà. Come è accaduto grazie alla virtuoso utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo. A raccontarlo, stamattina, davanti ad una platea straordinariamente giovane ed attenta, l’assessore regionale alle Politiche Sociali e del Lavoro, Paolo Gatti.

Dopo la relazione tecnica, svolta dall’autorità di gestione del Programma operativo Fse Abruzzo, Germano De Sanctis, che ha illustrato le attività del PO 2012/13 del FSE e l’andamento della spesa che ha superato la soglia dei 131 milioni certificati, l’incontro ha preso le sembianze di una piacevole chiacchierata tra l’assessore Paolo Gatti ed il direttore del quotidiano "Il Centro", Mauro Tedeschini. Un colloquio lungo, ma mai noioso, che ha toccato tutti i temi delle attività svolta dall’assessorato sul tema del Fondo Sociale Europeo.

Dalle difficoltà iniziali (“quando ci siamo insediati – ha ricordato Gatti – abbiamo trovato una situazione critica. Era stato speso solo lo 0,25 per cento delle risorse programmate e disimpegnati 26 milioni di euro del vecchio programma operativo) agli ottimi risultati raggiunti, come il recupero delle risorse disimpegnate convincendo l’Europa, dopo il terremoto, che quelle risorse erano necessarie per rilanciare il territorio e che le avremmo spese immediatamente. “così abbiamo fatto – ha precisato l’assessore – anche se il rischio di nuovi disimpegni era concreto”. Ma si è andato ben oltre, immaginando e riprogrammando: “Meno progetti, ma con una massa critica finanziaria più importante e con l’idea di ampliare la platea dei soggetti che potessero cogliere le opportunità offerte dal Fondo Sociale Europeo, in una logica meritocratica”.

“Le nostre proposte – ha continuato Gatti – si basano su una gerarchia di esigenze che insieme a tutti gli attori del territorio abbiamo individuato: più sostegno all’occupazione, lotta al lavoro precario, facilitare l’accesso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, sostenere l’impresa con la formazione, sostenere le start-up innovative, favorire l’incontro fra la ricerca accademica e l’innovazione nel mondo produttivo. Idee che prima si sono trasformate in progetti coerenti e poi in concrete opportunità che hanno inciso anche sugli indicatori economici: nel 2009 avevamo 485mila occupati, oggi sono 507mila; le donne al lavoro, per lo più italiane, nel solo 2010 sono cresciute del 10 per cento. Abbiamo Innovato nella definizione dei progetti: prima c’erano troppe iniziative parcellizzate, con poche risorse che impegnavano troppo la macchina regionale andando alla fine a finanziare sempre i soliti noti. Noi abbiamo cambiato registro: penso al progetto "Lavorare in Abruzzo". Per primi in Europa nel 2010 abbiamo strutturato gli incentivi assunzionali. Una politica di successo replicata in ben tre edizioni, che ha garantito un lavoro a tempo indeterminato per oltre 3.000 abruzzesi coinvolgendo oltre 1.000 imprese. Progetti ambiziosi, aperti a tutti i cittadini. Ecco la nostra idea. L’Abruzzo aveva la maglia nera nella spesa del FSE. Nel 2009 eravamo l’ultima regione d’Italia per spesa certificata del FSE e gli abruzzesi ignoravano del tutto cosa significasse questo acronimo. Abbiamo risalito la classifica e ora siamo la prima regione del Mezzogiorno, con un andamento di spesa e certificazione equivalente a quello delle migliori regioni del nord, come sottolineato anche dal Ministro Barca. La comunicazione à stata una leva indispensabile per questo processo: siamo stati fra le prime amministrazioni pubbliche a utilizzare i social media, abbiamo bussato alle porte di tutte le famiglie abruzzesi con una newsletter per informarli delle opportunità di ciascun bando rispetto alla loro condizione di lavoratori, studenti, imprenditori, giovani o donne. E su questa linea continueremo a muoverci: molto web, molto social, molta presenza insieme alle categorie sul territorio per spiegare i bandi e le opportunita’ che essi offrono”.