Europarlamento pronto a dire sì ad accordi vertice Ue sul clima
14 Dicembre 2008
di redazione
I relatori dell’Europarlamento hanno accettato ieri a Bruxelles, durante tre distinte riunioni negoziali con rappresentanti della presidenza del Consiglio Ue e la Commissione, gli accordi di compromesso che erano stati approvati venerdì dal Consiglio europeo su tre dei quattro ‘pilastri’ del ‘pacchetto clima’: la direttiva Ets (‘Emission Trading System’), che stabilisce l’architettura della nuova ‘borsa delle emissioni’ per i settori industriali nel 2013-2020; la decisione Ue (‘Effort Sharing’) sulla ripartizione nazionale dello sforzo di riduzione delle emissioni nei settori non industriali (agricoltura, trasporti, servizi, turismo ed edifici); e la direttiva che incoraggia lo svluppo della tecnologia Ccs (‘Carbon Capture and Storage’) per il ‘sequestro’ in siti geologici del CO2, con il sostegno finanziario per la costruzione di 12 impianti dimostrativi.
Il via libera dei relatori spiana la strada all’approvazione da parte dell’Europarlamento, durante la sessione plenaria mercoledì prossimo a Strasburgo, di tutto il pacchetto clima/emergia, compreso il suo quarto ‘pilastro’, la direttiva sullo sviluppo delle energie rinnovabili, e il regolamento collegato sulla limitazione delle emissioni di CO2 dalle autovetture, che erano già stati oggetto di un accordo con il Consiglio Ue la settimana scorsa.
I relatori hanno chiesto solo alcune modifiche marginali, più una correzione al meccanismo di controllo annuale della riduzione effettiva delle emissioni, che però si sapeva sarebbero state accettate senza problemi dai governi degli Stati membri. E infatti il Coreper, il comitato degli ambasciatori dei Ventisette, si è riunito nel pomeriggio per esaminare le richieste e ha dato il suo via libera. A questo punto, l’approvazione finale del pacchetto da parte del Consiglio Ue sarà solo una formalità, scontata e senza discussione, alla prima riunione ministeriale utile.
Quanto al voto in plenaria del Parlamento europeo di mercoledì prossimo, i tre relatori chiederanno ora ai gruppi politici di appoggiare i testi di compromesso, e non dovrebbero esserci sorprese. Non è escluso, tuttavia, che qualche gruppo (e in particolare quello dei Verdi) decida di presentare comunque degli emendamenti in Plenaria, ma con bassissime probabilità di raccogliere la maggioranza semplice dei voti necessaria ad approvarli.
Va sottolineato che il negoziato a tre fra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione sul pacchetto Clima era cominciato solo a novembre. E’ stato, dunque, un vero record riuscire ad arrivare in così breve tempo all’accordo complessivo su una seri di misure così complicate, controverse e rilevanti, il cantiere più legislativo più importante dell’Ue dall’introduzione dell’euro.
fonte: APCOM