Eurostat: disoccupazione, piaga italiana

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Eurostat: disoccupazione, piaga italiana

Eurostat: disoccupazione, piaga italiana

07 Gennaio 2008

La disoccupazione giovanile resta
una piaga che affligge il nostro Paese, soprattutto nel
Mezzogiorno. Lo testimoniano gli ultimi dati di Eurostat.

Secondo la ricerca in Europa solo Grecia e Romania presentano una
situazione peggiore dell’Italia.
È un quadro fatto di luci ed ombre quello che emerge dai
numeri dell’istituto europeo di statistica.

Il tasso di
disoccupazione complessivo, infatti, nel Belpaese è ormai sceso
sotto la media di Eurolandia (7,3%), mettendo a segno a
settembre un 6% che rappresenta il livello più basso da
tantissimi anni.

Meglio della Spagna (8,2%), ma anche di Francia
e Germania (entrambe al 7,9%). Ma qui finiscono le buone
notizie.

Se infatti si considerano i giovani sotto i 25 anni, il tasso
di disoccupazione in Italia schizza improvvisamente verso
l’alto, raggiungendo un allarmante 20,2%, allo stesso livello di
luglio e agosto e in aumento rispetto al 18,6% di maggio e
giugno.

Con punte che superano abbondantemente il 35% in
Campania e Calabria e sfiorano il 40% in Sicilia.

In
nessun’altra regione dell’Unione europea, nemmeno nei nuovi
Stati membri dell’est, si raggiungono tali picchi da record.

I dati italiani in possesso di Eurostat si fermano al mese di
settembre, quando solo Grecia (22,5%), Romania (21%) e Polonia
(20,5%) hanno fatto registrare un tasso di disoccupazione
giovanile più elevato. Anche se in Polonia a novembre il tasso
è già calato al 19,3%.

Decisamente migliore la situazione in
Germania (10,8%), in Francia (18,4%) e in Spagna (18,4%), dove
la disoccupazione tra i giovani è continuata a calare anche nel
mese di ottobre e di novembre.

Mentre il Paese “più virtuoso”
resta l’Olanda, dove i giovani disoccupati sotto i 25 anni a
settembre erano il 5,4% e a novembre sono addirittura
ulteriormente scesi al 5%.

Il quadro cambia se si prende in considerazione il tasso di
disoccupazione per chi ha più di 25 anni. In questo caso
l’Italia a settembre faceva registrare un 4,8% rispetto 6,4%
della media di Eurolandia. Meglio hanno fatto solo Paesi come il
Regno Unito, la Svezia, la Danimarca e l’Irlanda.