Eurosummit, l’altolà di Monti: “No a Tobin tax senza scudo anti-spread”

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Eurosummit, l’altolà di Monti: “No a Tobin tax senza scudo anti-spread”

28 Giugno 2012

Oggi si terrà a Bruxelles il vertice ‘salva euro’, il Consiglio europeo che secondo i maggiorenti dell’Ue e i capi dei governi europei avrà l’arduo compito di rilanciare e consolidare la traballante unione monetaria europea. Un summit che si annuncia una sfida tra Orazi e Curiazi a tutti gli effetti.

Da una parte il soi-disant ‘fronte della crescita’ contro il ‘fronte del rigore’, che tradotto vede opposti coloro che voglio spesa a debito con gli ultimi soldi rimasti, quelli europei del Efsf (ESM), capeggiato da Mario Monti e François Hollande – tra i due sembra esserci unità d’intenti a livello europeo -, contro coloro che tengono il punto su ‘spendi quel che hai e non di più’.

Fronte questo notoriamente guidato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, soprannominata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, niente meno che ‘Madame No’, la signora ‘no’. Una postura quella della cancelliera a cui l’Europa si è abituata in questi mesi e che ha trovato conferma in una notizia riportata nei giorni scorsi dalla stampa tedesca.

Infatti, durante una riunione a porte chiuse con alcuni membri della sua maggioranza Cdu/Csu – Fdp al Bundestag, la cancelliera avrebbe tuonato un “finché sarò viva, gli eurobond non si faranno”, una campana a morte per tutti coloro che nei paesi maggiormente indebitati, vorrebbero una mutualizzazione (si legge germanizzazione) del debito europeo.  

Strali e minacce, quelli della cancelliera tedesca, che non avranno certamente fatto piacere al premier Mario Monti, lui che da settimane ormai va perorando per le cancellerie di mezza Europa una soluzione tampone per fermare la dinamica verso l’alto dei rendimenti dei paesi a maggior debito, tra cui Italia e Spagna, ruotante attorno all’utilizzo delle risorse finanziarie che negli ultimi due anni sono state conferite nel fondo di stabilizzazione europeo, il Efsf, per acquistare i titoli sotto attacco spread, Btp italiani e i Bonos spagnoli in testa (ieri il premier spagnolo Mariano Rajoy ha affermato che "con gli attuali livelli di spread [tra Bonos e Bund tedeschi] la Spagna non potrà rifinanziare al lungo" il proprio debito).

Una proposta, quella di Monti, che in Germania la coppia Merkel – Schäuble, quest’ultimo ministro delle finanze tedesco, non ha aprioristicamente escluso, benché sia estesa solo ai paesi virtuosi in termini di finanza pubblica, che tradotto significa "daremo i nostri soldi nel Efsf solo ai paesi che non hanno dichiarato defunto il fiscal compact". Una cautela che, si dica, non ha mostrato il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, il quale, in un’intervista alla Suddeutsche Zeitung, ha cassato la proposta Monti.

Secondo il governatore della banca centrale tedesca, la proposta Monti finirebbe solo “per finanziare gli Stati [dell’eurozona] facendo uso del potere di stampa della Bce”, procedura di fatto vietata dai trattati dell’Ue. Per la cronaca Jens Weidmann si è anche opposto, in quanto membro del consiglio dei governatori della Bce, all’erogazione da parte della Bce dei LTRO, i prestiti agevolati che Mario Draghi ha voluto ‘allegramente’ elargire nei mesi scorsi alle banche europee – quasi 1 trilione di euro – in funzione anti-ciclica.

Insomma una strada tutta in salita per Mario Monti e il partito della spesa pubblica. Al Consiglio sarà anche discussa la possibilità di un’eventuale creazione di una super-autorità di monitoraggio del sistema bancario europeo: non è ancora chiaro con quali poteri e quali vincoli e che ruolo vi giocherà l’Eba, la European banking authority.

Nulla si sa di quel che ne sarà invece delle regole del fiscal compact, il trattato voluto fortemente da Angela Merkel per tenere sotto controllo le finanze pubbliche dell’eurozona e che il presidente francese, François Hollande, vede come un dito in un occhio.

Dulcis in fundo, anche i guai della Grecia saranno oggetto di discussione. Il nuovo premier, Antonis Samaras, non sarà a Bruxelles, dopo la gaffe politica del nuovo, e subito dimissionato, ministro delle finanze greco Vassillos Rapanos, reo di aver assunto 70 mila nuovi impiegati pubblici in piena violazione delle regole di spesa sottoscritte nei vari accordi di prestito tra i vari governi greci e la troika Bce-Fmi-Commissione europea.

Insomma un summit denso, preceduto dall’incontro a ‘4’ di Roma di una settimana fa e che aveva paventato la messa in cantiere di un piano da 130 mld per lo sviluppo su scala europea e la creazione della Tobin Tax che tanto piace al presidente socialista francese François Hollande. Non più tardi di ieri sera Mario Monti aveva intimato l’ultimatum all’Europa: l’Italia darà assenso alla Tobin tax solo se il Efsf sarà messo in condizione di acquistare i titoli di debito a più alti rendimenti.  

Il presidente Monti pare sia intenzionato ‘a fare nottata’ per uscire con qualche soluzione che rassicuri i mercati già a partire da Lunedì prossimo (le borse europee hanno dato segnali negativi in questa settimana pre-eurosummit, sintomo che gli operatori sono molto preoccupati sulle reali capacità di rilancio dell’eurozona in piena doppia-recessione).

Visto che non sono in agenda tagli alla spesa pubblica, tagli fiscali e soluzioni di lungo periodo al declino della curva demografica europea, consigliamo al presidente che è uomo saggio e di una certa età, di risparmiarsi e di non fare le ore piccole. Non serve a nulla e di notte si ragiona male.