Evvai! a Brindisi primarie aperte e pulite
15 Aprile 2016
di Tonio Kröger
La notizia potrebbe passare inosservata, soprattutto a livello nazionale: a Brindisi si sono svolte delle elezioni primarie; ha vinto una donna, Angela Carluccio, che si candida ad essere il primo sindaco donna del capoluogo salentino. Chi ha preso l’iniziativa? Il centrosinistra, il centrodestra o i grillini? Nessuno di loro. E’ uno schieramento che nasce dall’incontro tra la buona politica e il civismo e che comprende il gruppo dell’ex Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, il partito di Raffaele Fitto e altre associazioni civiche.
Le primarie sono state un successo in termini di partecipazione. Si sono espressi per scegliere il loro candidato sindaco poco meno di 5.000 cittadini: circa il 10 per cento degli elettori che si erano recati alle urne in occasione delle ultime comunali. Non ci sono state contestazioni, nessuna protesta, nessuno scandalo: per sancire la trasparenza delle operazioni gli organizzatori hanno chiamato come garante l’ex sindaco Pd della città, il notaio Errico, che ha personalmente presenziato alle votazioni e allo scrutinio, conclusosi alle tre di notte.
In virtù di questa iniziativa, ora a Brindisi ai nastri di partenza vi sono il candidato del Pd sostenuto anche dall’Ncd del sottosegretario Massimo Cassano; il candidato del centrodestra ufficiale; il candidato grillino; la Carluccio scelta, appunto, attraverso le primarie. Si è dunque consumata una significativa rottura tra il gruppo del sottosegretario Cassano e quello più prossimo a Massimo Ferrarese, che in quanto presidente dell’Invimit si è tenuto prudentemente fuori dalla partita: il primo (Cassano) sembra legarsi ogni giorno di più al Pd replicando in Puglia l’alleanza nazionale; il secondo (Ferrarese) resta fedele alla scelta compiuta alle ultime regionali, quando Fitto e Quagliariello (allora coordinatore nazionale di quell’Ncd che avrebbe poi abbandonato per dissidi sulla linea politica) misero in piedi uno schieramento alternativo alla sinistra ma autonomo rispetto al vecchio centrodestra, sfiorando il 20 per cento dei consensi.
Brindisi si rilancia dunque come laboratorio. E questa volta al merito – la novità dello schieramento – unisce il metodo: primarie aperte e pulite. Se l’iniziativa venisse incredibilmente coronata dal successo elettorale, c’è da scommettere che costituirebbe una spinta ulteriore per la nascita di una nuova e stabile aggregazione. A Brindisi, in Puglia e forse anche in Italia…