Fabiani: l’Unico Amministratore

Nel turbinio di dichiarazioni
di questi giorni attorno al caso Rai, c’è un punto che né Walter Veltroni né i
più fedeli esegeti del suo pensiero hanno ben chiarito. Cosa intende il primo
cittadino della capitale per “amministratore unico”, personaggio che secondo
l’aspirante leader del Pd dovrebbe sostituire il cda nell’amministrazione del
servizio pubblico televisivo?

L’interrogativo è rimasto in
sospeso: dell’idea di abolire il cda di viale Mazzini s’è discusso in lungo e
in largo, alla non meglio definita figura dell’amministratore unico nessuno è
sembrato prestare attenzione.

Finché in Campidoglio, a Roma,
tredici consiglieri comunali della maggioranza si sono svegliati e, presa carta
e penna, si sono rivolti al loro sindaco chiedendogli di sollecitare Fabiani a
rinunciare all’incarico di presidente dell’Acea spa, di cui l’amministrazione
capitolina è azionista, in nome di una “incompatibilità morale per evidenti
conflitti di interesse”.

A stretto giro Marco Causi,
assessore al Bilancio, ha spiegato che “non sussiste alcuna ragione di
incompatibilità, né giuridica né sostanziale” tra la presidenza di Acea e un
posto in prima fila nel consiglio d’amministrazione della tivù pubblica. Ergo,
Fabiano Fabiani resta dove Veltroni l’ha messo, e a dimostrazione del suo
“spirito di servizio” a viale Mazzini ci andrà gratis.

Finalmente abbiamo capito cos’è
per Veltroni un “amministratore unico”: un “unico amministratore” buono per
tutto, dall’energia elettrica all’Isola dei famosi. E soprattutto amico suo.

(c.p.)