
Faccia a faccia Vendola-Quagliariello su politica e religione

22 Giugno 2010
Prove di dialogo tra destra e sinistra, in un confronto dialettico aperto e di alto profilo, senza ammiccamenti e dove i propri principi e le proprie convinzioni non hanno mai mostrato cedimento. Eppure il miracolo è accaduto. Si può essere avversari anche intransigenti senza essere nemici e si possono affrontare insieme grandi temi anche se il punto di partenza è agli antipodi.E’ quanto hanno dimostrato il senatore Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato e Nichi Vendola, governatore della Puglia, nel corso della presentazione a Bari del libro del senatore, “La persona, il popolo e la libertà. Per una nuova generazione di politici cristiani” edito da Cantagalli, moderata dal Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli.
Nel rinato Teatro Petruzzelli, e rinato nella sua pienezza e splendore lo è stato davvero per il calore del pubblico che ha aderito numeroso all’iniziativa, i protagonisti hanno provato ad incrociare pensieri e idee sui temi più importanti del dibattito pubblico: l’educazione, la famiglia, il rapporto tra cultura e integrazione, l’idea di laicità. Molti politici, amministratori, sindaci tra il pubblico ma anche molta gente comune: tutti presi i 1400 posti del teatro e altre 400 persone sono state tenute fuori per motivi di sicurezza. Insomma un successo che dice molto del bisogno di una città come Bari di ritrovarsi attorno ad un senso nuovo del vivere la politica.
Il libro pone le fondamenta per un’operazione impegnativa e coraggiosa: costruire “un cortile dei gentili” in cui credenti e non credenti possano confrontarsi per scoprire le ragioni di una cultura che abbia a cuore l’uomo in quanto essere spirituale e razionale. Insomma quello del senatore Quagliariello è un appello per una nuova generazione di politici cristiani alimentata dalla passione politica.
“In questi tempi rumorosi e poveri di pensiero”, ha detto Vendola, “ siamo come nella condizione di chi ha bisogno di riscrivere il libro della genesi. Siamo dinanzi ad un cambiamento totale in cui dobbiamo decifrare un mondo nuovo”. In altri termini è necessario riformulare il vocabolario della politica. Ma a differenza dell’autore del libro, che secondo Vendola pensa di fondare la vita pubblica sul timore di Dio, per lo stesso governatore invece si fonda sul pensiero di Dio. “In questo senso”, ha ribadito, “il Cristianesimo non può essere vissuto come una nostalgia del passato, ma come una sfida”.
“E’ vero”, ha affermato Quagliariello, “siamo in un momento di trasformazione e siamo alla ricerca di ancoraggi”. Ed è qui che subentra il rapporto tra politica e religione. “Ritengo”, ha continuato, “che la fede è un problema individuale ed è diverso da individuo a individuo e non ha una dimensione pubblica. La fede può esserci o non esserci, ma la religione, il Cristianesimo, è un patrimonio che può darci risposte nel presente e nel futuro”. “Non si tratta di timor di Dio – ha detto ancora Quagliariello – ma di ammettere la dimensione religiosa nello spazio pubblico anche se non si è credenti”.
Nel libro si parla anche di Università e così non è mancato anche un passaggio sui problemi che attanagliano il mondo accademico.
Il governatore della Puglia ha chiesto esplicitamente al senatore Quagliariello di fare insieme questa battaglia. “Perché”, ha detto, “se il Sud non è capace di investire nella cultura allora non ce la può fare”.
Quagliariello ha risposto che l’Università, sia al Nord che al Sud, è al centro di una crisi epocale. Uscirne significa evitare gli sprechi e porre la giusta attenzione alle eccellenze. E ha fatto l’esempio dell’Università di Siena che si è trovata 250 milioni di euro di debiti e senza più il sostegno della banca cittadina. I tagli drastici che ha dovuto fare non hanno influito sulla qualità del suo insegnamento, segno che c’è molto da incidere prima di arrivare alla “polpa”.