Facebook, Zuckeberg indagato in Germania per incitamento all’odio e “negazione olocausto”

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Facebook, Zuckeberg indagato in Germania per incitamento all’odio e “negazione olocausto”

05 Novembre 2016

Mentre in Italia il Tribunale di Napoli ha stabilito che Facebook avrebbe dovuto rimuovere il filmato di Tiziana Cantone, – la 31 enne napoletana che si è suicidata dopo che in rete erano circolati suoi video hard-, in Germania il fondatore del social network è accusato di incitamento all’odio e negazione dell’Olocausto.

L’indagine della procura di Monaco, in Germania, riguarda oltre Zuckerberg, la direttrice operativa Sheryl Sandberg, il capo-lobbysta per l’Europa Richard Allan e la sua collega di Berlino Eva-Maria Kirschsieper. I vertici di Facebook sono accusati di incitamento all’odio per non avere rimosso dal social network post con minacce di morte e negazione dell’Olocausto. La notizia è stata lacniata dal settimanale tedesco “Der Spiegel“.

L’indagine è stata innescata dalla denuncia di un avvocato di Würzburg, Chan-jo Jun, che accusa Facebook di aver omesso di rimuovere “istigazioni all’omicidio, minacce di violenza, negazioni dell’olocausto e altri crimini” nonostante fossero stati debitamente segnalati. Facebook è obbligata dalla legge tedesca a rimuovere immediatamente dalle sue pagine contenuti illegali o che incitano all’odio. E la denuncia riporta una serie di circostanze in cui questo non è avvenuto nemmeno dopo ripetuti inviti. “Per la maggior parte delle volte – scrive Der Spiegel – Facebook non reagisce o dichiara con una risposta standard che i casi citati non sono tali da destare preoccupazione”.

Il giornale ricorda anche che all’inizio dell’anno una denuncia a carico di Zuckerberg e Sandberg, oltre che di altri vertici di Facebook, era stata presentata alla procura di Amburgo, ma non aveva avuto seguito perché era risultata una mancata competenza territoriale. Il social network è dunque responsabile di quanto scrivono e postano i suoi utenti? A stretto giro è arrivata la replica dell’azienda di Menlo Park:”Non commentiamo lo stato di una possibile inchiesta, ma possiamo dire che le accuse sono prive di valore e che non vi è stata alcuna violazione della legge tedesca da parte di Facebook o dei suoi dipendenti. Non c’è posto per l’odio su Facebook. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner per combattere l’hate speech e promuovere il counter speech“, ha commentato un portavoce di Facebook.

Staremo a vedere come si evolverà la situazione. Intanto oggi giornata per Zuckerberg.